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Associazioni lametine chiedono emanazione bando per la gestione culturale dei teatri

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Associazioni lametine chiedono emanazione bando per la gestione culturale dei teatri

Associazioni lametine chiedono emanazione bando per la gestione culturale dei teatri

Conferenza stampa sulle attività culturali lametine e mancate risposte della Commissione Straordinaria sui problemi ad esse connessi.

«Chiediamo l’emanazione di un bando per la gestione culturale dei teatri che vanno affidati a professionisti del settore»: è una delle diverse richieste avanzate dal direttore artistico di Ama Calabria Francesco Pollice nel corso di una conferenza stampa promossa dagli operatori culturali lametini, in estrema ratio, per sollecitare la Commissione Straordinaria a dare risposte concrete sui problemi tecnici a base della chiusura delle strutture teatrali dichiarate inagibili e sulla loro soluzione e sui costi degli interventi necessari per il pieno ripristino delle numerose attività culturali.

Il direttore artistico Pollice ha fatto presente i vani tentativi di avviare un franco dialogo e confronto con i commissari per informarli «sul livello e qualità delle nostre iniziative avvalorate dai successi degli operatori lametini nell’ultimo Avviso Pubblico Regionale dove essi sono stati, su scala nazionale, quelli che hanno ottenuto i principali successi».

Sono seguiti altri tentativi di contatto fino a quando l’8 gennaio, a 6 giorni prima dell’inizio della stagione concertistica, il Teatro Umberto è stato chiuso per inagibilità dovuta al malfunzionamento dell’impianto elettrico provocando una serie di disagi agli operatori culturali.

Dopo una serie di telefonate e l’invio di numerose e mail senza risposta, il 16 febbraio un team di operatori culturali si è incontrato finalmente con Alecci al quale sono state rivolte delle richieste e presentate delle proposte riguardanti le strutture inagibili, il bando per il cinema e le prospettive per il giugno lametino. Ma da allora solo silenzio.

«Il 26 febbraio inviamo una nuova mail. Da allora nessuna risposta» ha affermato Pollice che alle richieste ha aggiunto anche la proposta secondo la quale «siamo disposti a lavorare come squadra per la realizzazione di un progetto che,  a partire da una rinnovata edizione del giugno lametino, si configuri come un calendario annuale delle attività culturali e di spettacolo capace di attrarre pubblico nella nostra città e contribuire, pertanto, con l’insieme delle nostre attività alla crescita socio economica e morale di questo territorio».

Quindi la cultura non solo diventa volano di crescità economica e sociale, ma anche diventa indispensabile per l’affermazione della legalità e delle positività della città.

Infatti «non ci può essere legalità senza cultura» ha rimarcato Ruggero Pegna, di Show Net, per il quale sarebbe opportuno costruire un nuovo teatro capace di ospitare imponenti spettacoli essendo Lamezia la città della cultura e cuore della Calabria e annoverando le principali associazioni culturali come attestano i progetti approvati dalla Regione con oltre 2.500.000 euro finanziati nel triennio.

Ogni operatore culturale ha portato  al dibattito un notevole contributo con le proprie idee innovatrici e mirate al potenziamento e all’ampliamento degli eventi finora realizzati che portano alla città non solo un indotto economico ma «danno – ha sostenuto Gianlorenzo Franzì , organizzatore del Lamezia Film Fest, – un’ immagine bella a chi viene a Lamezia come ospite o come operatore». Inoltre la cultura – per Nico Morelli, presidente dell’associazione teatrale “ I Vacantisi” – diventa la migliore forma per combattere la mafia».

Durante l’incontro Pierpaolo Bonaccurso di Teatrop ha messo sul tappeto la questione delle Residenze Teatrali per le quali sta per essere emanato un nuovo bando da non perdere come è avvenuto nel passato altrimenti le attività culturali, non trovando spazio nel territorio, dovrebbero essere trasferite in altre regioni d’Italia con gravi ripercussioni per la città.

Ivan Falvo D’Urso, responsabile di Arci, è intervenuto sul cinema sottolineando, tra l’altro, la necessità di riconoscere «un ufficio cultura credibile» per sopperire alle criticità che si manifestano nel settore cinematografico.

Lina Latelli Nucifero

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