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“Azione Identitaria” su presidio ospedaliero di Corigliano

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Il famigerato commissariamento sanitario in Calabria non smette di mostrare il suo fallimento quotidiano e, stavolta (ma non per graduatoria), il malumore arriva dal presidio ospedaliero di Corigliano che, come altre strutture regionali, ha subito il catastrofico declassamento, voluto dai provvedimenti della Giunta Scopelliti, in “spoke” insieme a quello di Rossano.

presidio ospedaliero di CoriglianoImpensabile accettare questo stato di cose che mortifica in primis il tanto osannato quanto poco considerato diritto alla salute dei cittadini e, poi, la professionalità di tanti operatori sanitari costretti dai provvedimenti che limitano le spese sanitarie ad interpretare il ruolo di burocrati piuttosto che espletare in toto la loro “missione ippocratica”.
Quanto di sensato esista nel depotenziamento della rete sanitaria regionale che ha voluto assorbire la gestione del settore eliminando le ASL (Aziende sanitarie Locali, e per questo piu’ attente alle richieste territoriali) per suddividerlo su base provinciale non ci è ancora chiaro, come non ci è chiaro e non ci è concesso conoscere il risultato di quasi 7 anni di commissariamento che continua a praticare tagli laddove servirebbero investimenti ed a spendere denaro pubblico in spese di revisione dei conti laddove i conti dovrebbero essere sempre piu’ semplificati.
Al di la di meri tecnicismi ai quali il commissario ad acta Massimo Scura si è dimostrato piu’ volte reticente nell’essere chiaro, resta il problema che i cittadini di Corigliano (e Rossano) sono costretti anche a programmare l’orario di un parto per evitare di ricorrere ai servizi di ostetricia di Cosenza, resta il disagio degli stessi medici costretti a lavorare con mezzi insufficienti alle richieste, resta il problema del personale infermieristico e medico sotto organico. Gravi ed innumerevoli, dunque, i disservizi che vivono sia cittadini che operatori sanitari in tutta la regione e sono disservizi causati dalla mancanza di una gestione prima di tutto umana e consapevole di un settore delicato come la sanità ed a poco serve l’indice puntato del “commissario” verso gli imboscati che a lui hanno regalato la notorietà cabarettistica della domenica pomeriggio ma che si pongono ben lontani dalle vere cause dello sfacelo sanitario calabrese.
La sanità non ha bisogno di gestioni politiche/partitiche ma di competenze anche amministrative che tendano ad un miglioramento del servizio e non al mero compiacimento di burocrati che obbediscono ai diktat imposti da un Governo preoccupato solo di accontentare i padroni d’oltralpe a tutela del potere finanziario, perché un ammalato ha bisogno di cure e non di viaggi della speranza lontano da casa o di elargire “mazzette legalizzate” (cosiddette intramoenia) per poter accedere in tempi accettabili a visite specialistiche.
Augurandoci che la recente presa di posizione del primocittadino di Corigliano non sia il solito fuoco di paglia lo invitiamo, insieme al mondo associazionistico sensibile alla tematica, a  far sentire sempre piu’ forte la sua voce anche e soprattutto con azioni eclatanti di protesta mentre l’attenzione di noi di Azione Identitaria sarà, come avvenuto già su Vibo sabato scorso, rivolta anche sul presidio sanitario  di Corigliano (come su tutto il territorio regionale) e non escludiamo di essere prossimamente presenti al fianco dei cittadini e del personale sanitario.

Paola Turtoro

Portavoce Regionale

AZIONE IDENTITARIA CALABRIA

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