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Cassano: Fusione e area vasta? Le considerazioni di Leonardo La Regina

3 min di lettura

Riceviamo e pubblichiamo.

COMUNICATO STAMPA

Cassano: Fusione e area vasta?

Impensabili, sembra essere tornati a “Sibari 2000” e agli altri specchietti per le allodole

A Cassano si parla di area vasta e alla costruzione della città di Sibari. Mi sono lungamente chiesto cosa questo significhi e se sia prevista giuridicamente l’area vasta. Ma non credo. Mi sono anche chiesto cosa significhi parlare di costruzione della città di Sibari. Inserendoci ora nella fusione tra Corigliano e Rossano non credo acquisiremmo centralità, anzi. Mi sembra di tornare agli anni ottanta quando ci faceva sognare con “Sibari 2000”. Quando in una campagna elettorale qualcuno sventolava un decreto per la costruzione di un depuratore a Sibari che avrebbe servito l’intero comune con rete fognaria comprese nelle contrade ma alla fine sappiamo tutti com’è andata: il depuratore si è perso per strada come i sogni sull’aeroporto della provincia. Per la rete fognaria a Lattughelle e Corsi, ad esempio, si è dovuti aspettare dopo 20 anni con l’amministrazione capeggiata da Gianluca Gallo.

In passato la politica non ha voluto guardare al di là del proprio naso puntando su Lauropoli invece che su Sibari. A differenza delle vicine Corigliano e Rossano che hanno puntato sulle loro coste e oggi, nonostante la crisi economica che attanaglia il Paese è l’Europa, riescono a parare i colpi con la loro economia turistica ed agricola. Una fusione tra comuni non si può improvvisare. Corigliano e Rossano sono due grandi belle realtà che insieme superano gli 80.000 abitanti. Sono simili tra di loro sotto tanti aspetti: la loro vocazione agricola e turistica, hanno un territorio omogeneo e con la costruzione del nuovo ospedale diventeranno un’unica realtà. Sono arrivati alla consultazione referendaria dopo più di due anni di vari dibatti politici e incontri con parti sociali e le associazioni che avevano iniziato a lavorarci anni prima. Non sarebbe più realistico partire dalla “Unione dei comuni” come strumento associativo come previsto dalla legge e lavorare insieme sui grandi temi che coinvolgono molti comuni limitrofi? Ad esempio: sui trasporti, un tema indispensabile per il rilancio del turismo su tutta la Costa.

Se proprio si deve parlare di fusione sarebbe meglio guardare ai comuni che hanno delle similitudini tra di loro. Per noi forse sarebbe meglio guardare verso o l’Alto Jonio, da Villapiana a salire comprendendo Castrovillari e i comuni sulla costa, anziché guardare verso due grosse realtà che ormai hanno iniziato un percorso comune da anni, a noi ci soffocherebbero soltanto e andremmo soltanto a svolgere un ruolo di borgata, non avendo ad oggi nemmeno riferimenti politici autorevoli che garantiscano per il nostro territorio. Basta pensare che all’ultima competizione provinciale non abbiamo avuto l’intelligenza politica di eleggere un consigliere provinciale di qualsiasi area politica da Rocca Imperiale fino a Corigliano compresa l’area interna. Sicuramente la fusione tra comuni riduce i costi della politica: leggi in materia prevedono contributi straordinari per alcuni anni dei trasferimenti dello stato, ci sono regioni che favoriscono la fusione. Oltre ai benefici, però, ci sono tante criticità come la perdita d’identità delle popolazioni interessate, la perdita della propria autonomia da parte delle originarie comunità locali e, per questo, è molto difficile soprattutto sul nostro territorio superare le diffidenze i localismo e i campanilismi.

Leonardo La Regina

Gruppo Iacobini Sindaco

 

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