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Agricoltura. Abate: continuano incontri per tutela piccoli e medi imprenditori

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Rosa Silvana Abate – Senato Gruppo Misto Capogruppo Commissione Agricoltura – nel suo intervento all’assemblea programmatica nazionale di Agrocepi

Settimana romana molto impegnativa per me quella appena trascorsa in Senato. Martedì, in particolare, nella mattinata ho partecipato all’assemblea programmatica nazionale di Agrocepi “La Terra e il Cibo siamo Noi” e il mio intervento (nel quale mi era stato affidato il compito di trarre le conclusioni dei lavori e per questo ringrazio gli organizzatori) ha rappresentato un momento di riepilogo e sintesi su ciò che vive l’agricoltura a livello nazionale con tutte le – pessime – misure prese dal Governo nell’ultimo anno.

Purtroppo anche questa manovra di Bilancio, approvata stanotte, non ha portato nulla di buono ai piccoli e medi imprenditori, soggetti da sempre al centro del mio agire politico. Nella Legge di Bilancio ci sono pochi interventi in materia agricola rispetto ad un settore che è stato sempre fondamentale per la nostra nazione (l’agricoltura e l’agroalimentare rappresentano infatti un quarto del nostro PIL) e lo è stato ancora di più nel corso di questa pandemia garantendo tutto ciò che è servito alla popolazione per andare avanti. Se da un lato il Governo dice di aver investito molto in tema di agricoltura, andando a vedere i dati, in realtà, le risorse dirette – e lo specifico dirette – sono forse meno del 2 per cento del totale. Quello che manca, a mio avviso, è l’assenza di una visione strategica per il settore e non è un caso che si agisce solo in base alle emergenze e che stanno facendo il gioco dei grandi gruppi e delle multinazionali. Lo stesso problema lo si sta avendo nella redazione di un piano strategico nazionale, da presentare fra pochi giorni alla Commissione europea per l’attuazione della prossima Pac – la politica agricola comune. Il Ministro Patuanelli, venuto a relazione anche in Commissione Agricoltura al Senato e che sta portando avanti i relativi tavoli al Ministero, non ci ha ancora definito bene indirizzi, obiettivi, mezzi e priorità e, quindi, non sappiamo dove si vuole portare l’agricoltura italiana. Lo stesso si può dire per il Pnrr: ci viene calato tutto dall’alto senza che ci venga permesso, come Parlamento, di intervenire sui testi. Una situazione assurda che riguarda tutti quei problemi che restano aperti e che bisognerebbe risolvere al più presto vista la grande crisi che continua ad attanagliare il settore e, soprattutto, la piccola e media impresa. Ho parlato anche dell’eccesso di delega nel recepimento delle pratiche commerciali sleali e del pericolo del fenomeno del latifondismo economico e fondiario che potrebbe ben presto interessare l’agricoltura.

Nel pomeriggio, invece, insieme ad una rappresentanza di pericoltori dell’Emilia Romagna, composta da Luigi Golinelli, Paolo Poletti, Paolo Stevanin, Viller Malavasi, abbiamo incontrato, anche a seguito del convegno sui problemi e il futuro del comparto al quale avevo partecipato a Mirandola in provincia di Modena, il responsabile della segreteria tecnica del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Nel corso della riunione, alla quale erano presenti anche alcuni referenti del Crea e dell’Ismea, abbiamo fatto il punto sulla filiera ortofrutticola, in particolare della pericoltura, che è stata messa sotto pressione a causa delle problematiche derivanti dalle gelate tardive della primavera 2021 e dalle altre emergenze fitosanitarie e di mercato che colpiscono, soprattutto, le drupacee e le pere. L’obiettivo è quello di introdurre nei prossimi decreti del Governo misure quali il rifinanziamento della cambiale agraria di Ismea e la defiscalizzazione, provvedimenti che avevo già chiesto che fossero inseriti nella legge di Bilancio con degli emendamenti ma, a causa delle scellerate scelte di questa maggioranza anti-democratica, nessuno dei due emendamenti, anche se segnalati, che avevo presentato in merito, ha avuto parere favorevole del Governo. Ecco perché, essendo gli imprenditori privi di liquidità e in grossa difficoltà, abbiamo intrapreso una strada diversa per arrivare alla realizzazione di queste misure. Si tratta solo di un primo incontro al quale ne seguiranno altri. La mia attenzione su tutto il comparto e sulla piccola e media impresa resta alta perché è da queste realtà che deriva l’agricoltura di eccellenza e il Made in Italy famoso in tutto il mondo.

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