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Il cinema stonato, al via la nuova rassegna al Teatro Grandinetti

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Il film “Florence Foster Jenkins” ha inaugurato la rassegna cinematografica dal titolo Il cinema stonato diretta dal critico cinematografico Gianlorenzo Franzì e comprensiva di 10 film che saranno proiettati di martedì al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme e promossa dalle associazioni “Strade perdute” e “Cinema Grandinetti 1919”.
Il cinema stonatoIl nuovo cartellone, ideato dalle stesse associazioni, segue la fortunata rassegna tematica “Polvere di stelle” e presenta delle storie segnate da qualcosa che stona con la normalità come avviene nel film “Florence” che porta sullo schermo la storia della cantante più stonata del mondo convinta però di essere una cantante di classe.
Il film, diretto dal britannico Stephen Frears e interpretato dalla grande attrice Meryl Streep e da Hugh Grant, affiancati da Nina Arianda, John Kavanagh, David Haig, Christian McKay, Mark Arnold, ha incontrato l’entusiastico consenso del pubblico per l’eccezionale bravura con cui gli attori hanno trasmesso il profondo significato della pellicola e il messaggio in essa racchiuso.
Si tratta di una storia vera risalente a circa 70 anni fa, relativa all’ereditiera Florence Foster Jenkins, protagonista dei salotti dell’alta società newyorkese. Mecenate generosa, appassionata di musica classica, Florence intrattiene l’èlite cittadina e i danarosi soci del suo ristretto circolo “The Verdi Club” con incredibili performance canore, illudendosi di possedere una voce meravigliosa , ma in verità orribilmente ridicola.
Protetta dal marito inglese e manager St. Clair Bayfield B, (Hugh Grant), Florence non verrà mai a conoscenza di questa verità fino a quando non si esibirà in un concerto alla Carnagie Hall senza spettatori controllati tra cui le truppe militari. E, proprio in questa occasione, Florence comprende di trovarsi di fronte alla più grande sfida della sua vita ma, imperterrita, continua a cantare e ad imporsi come personaggio appassionato proprio di quella musica che ha allungato la sua vita almeno di 50 anni sconfiggendo la sifilide di cui era affetta da 50 anni.
E ciò si è reso possibile con la complicità del devoto marito, attratto però fisicamente da un’altra donna ( Rebecca Ferguson), il quale riesce a comprare il silenzio della stampa e degli invitati ai concerti tenuti da Florence. A questo gioco di ipocrisie e sotterfugi, giustificati dalla pietà e dall’affetto per Florence come pure da vantaggi economici, partecipa, suo malgrado, il bravissimo maestro (Simon Helberg) che l’accompagna al pianoforte nelle sue esibizioni canore.
A sorpresa, ogni esibizione diventa un successo con appalusi e sorrisi del pubblico anche dopo il giudizio negativo espresso dal critico musicale del New York Post. La tensione tra la passione e il talento, al centro del film, si risolve con il sopravvento dell’amore smodato e sincero di Florence per il canto sulla mancanza di talento che, spesso, genera angoscia ed infelicità.
Al termine del film il consueto cineforum condotto da Gianlorenzo Franzì che ha commentato gli aspetti salienti della proiezione con le problematiche annesse.

Lina Latelli Nucifero

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