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Gli Otto Ciclisti, quando il sole a Piazza Diaz divenne di ghiaccio

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otto ciclisti

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Il 5 dicembre dal 2010 per noi lametini purtroppo non è più un giorno come tanti altri.

otto ciclisti
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E’ un giorno maledetto e, nonostante siano passati già tanti anni, il dolore è ancora forte e struggente per l’intera comunità. Ricordo come se fosse oggi quel maledetto giorno. Mi trovavo a Londra e, mentre guardavo i turisti giocare con i cigni di Hyde Park, ricevo un sms con la terribile notizia: un gruppo di ciclisti a Lamezia travolti da un pirata della strada. All’epoca esisteva già lo smartphone ma la tecnologia era meno evoluta e soprattutto meno agevole.
Immediatamente provo a telefonare a parenti e amici per capire cosa sia realmente successo. Ricevo solo mezze notizie, tutto è ancora nebuloso e incerto. Poi mi catapulto su un pc e Facebook mi rivela tutto nel dettaglio.
Sette persone, (Domenico purtroppo li raggiungerà in seguito) sono state di colpo “strappate” all’affetto dei figli, delle mogli, dei genitori, degli amici.
Alcuni di loro erano miei amici personali, ho ancora il loro numero di telefono, l’amicizia su Facebook. Ogni tanto visito il profilo per ricordare i piacevoli momenti trascorsi insieme, le risate che non ripeterò più.
Nonostante siano passati tanti anni ho ancora i brividi; mi emoziono mentre butto giù queste maledette righe. Quel giorno non mi trovavo lì, ma il grigio che caratterizza Londra ha avvolto anche Lamezia.
Mi hanno raccontato che quando si è diffusa la notizia Piazza Diaz, ora Piazza 5 Dicembre, è ammutolita, il clima è diventato surreale, glaciale. Il tiepido sole di quella mattina di dicembre è stato offuscato da uno strazio senza fine.
Nessuno voleva credere che fosse realmente successa una simile tragedia.
Gli amici che vedevi ogni giorno, che ogni sera si riunivano in un bar a scherzare, adesso non ci sono più, ma non sono scomparsi, sono sempre in mezzo a noi.
Come recita uno striscione a loro dedicato, chi vive nel cuore di chi resta, non muore mai… Sarete sempre i Nostri Ciclisti.
A Fortunato Bernardi, Franco Stranges, Rosario Perri, Pasqualino De Luca, Giovanni Cannizzaro, Domenico Palazzo, Vinicio Puppin, Domenico Strangis.

Giuseppe Donato

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