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Il Presidente Mario Oliverio a Tarsia

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Nel giorno della “Festa della Liberazione”, il Presidente della Regione Mario Oliverio a Tarsia. Il Presidente, dopo la manifestazione, farà visita al sito dove sorgerà il “cimitero internazionale dei migranti” assieme al Sindaco Roberto Ameruso ed a Franco Corbelli, Presidente del movimento “Diritti Civili”.

tarsiaIl Presidente della Regione Mario Oliverio oggi a Tarsia (CS) per la Festa della “Liberazione”.
Dopo la manifestazione e il suo intervento nel Campo di internamento di Ferramonti, il Presidente farà visita assieme al sindaco di Tarsia Roberto Ameruso ed a Franco Corbelli, delegato della Presidenza per la promozione e la tutela dei Diritti umani, nel vicino sito dove sorgerà il “cimitero internazionale dei migranti”.

Il progetto, lo ricordiamo,  è stato promosso dal Presidente del movimento “Diritti Civili” Franco Corbelli e finanziato dalla Regione Calabria su progetto dell’architetto Fernando Miglietta e dall’ingegnere Donato D’Anzi.
«Finalmente possiamo partire con i lavori – ha spiegato il Sindaco Ameruso – per il cimitero internazionale dei migranti. Sarà eliminata per sempre la disumanità di quei poveri corpi, senza volto e senza nome, sepolti con un semplice numerino in tanti piccoli sperduti cimiteri calabresi e siciliani che di fatto ne cancellano ogni identità, ogni ricordo e ogni possibile riferimento per i loro familiari.
Tarsia – ha aggiunto  il Sindaco – vuole continuare la sua tradizione di accoglienza. Con questa opera universale vogliamo mandare al mondo minacciato da uno spietato a crudele terrorismo e dalla criminalizzazione degli immigrati un messaggio di pace e di speranza».
Il cimitero prenderà il nome di Aylan Kurdi, il bambino siriano che è morto, su una spiaggia, mentre scappava con la famiglia dalla guerra della sua terra. La fotografia, scattata dalla fotoreporter Nilufer Demir, ha fatto il giro del mondo ed è diventato il  simbolo della drammatica situazione dell’immigrazione.

Il Campo di internamento di Ferramonti è stato il principale (in termini di consistenza numerica) tra i numerosi luoghi di internamento per ebrei, apolidi, stranieri nemici e slavi aperti dal regime fascista tra il giugno e il settembre 1940, all’indomani dell’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale.
Il campo fu liberato dagli inglesi nel settembre del 1943, ma molti ex-internati rimasero a Ferramonti anche negli anni successivi e il campo di Ferramonti fu ufficialmente chiuso l’11 dicembre 1945. Fu in assoluto il primo campo di concentramento per ebrei ad essere liberato e anche l’ultimo ad essere formalmente chiuso.

Valeria Folino

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