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La Maligredi, Gioacchino Criaco: tra condivisione e universalizzazione del racconto

1 min di lettura

Gioacchino Criaco e Pasqualino Bongiovanni

Gioacchino Criaco verso una nuova narrazione della Calabria

LAMEZIA. La scrittura è condivisione per lo scrittore Gioacchino Criaco, a Lamezia in occasione della presentazione del suo nuovo romanzo “La maligredi” tenutasi presso la libreria SagioLibri di Savina Ruberto.

A dieci anni dall’ormai famoso “Anime nere”, il narratore di Africo porta nero su bianco una nuova storia e parla di universalizzazione della scrittura e della necessità che i calabresi si riapproprino delle proprie storie trovando un nuovo modo per raccontarsi.

“La maligredi” arriva per chiudere il ciclo aperto da “Anime nere”: se il primo romanzo, infatti, aveva attirato sullo scrittore innumerevoli critiche per la maniera cruda di raccontare la sua Calabria,  l’ultimo giunge col compito di far rivivere la luce immensa di questa terra.

Quella narrata da Criaco è una rivoluzione, la rivoluzione della sua gente che risplende sugli stenti, sulle ingiustizie, è diventa la luce bianca che illumina il monte, l’Aspromonte, e che scivola verso il mare inebriandosi del profumo dei gelsomini e impregnandosi del sudore della lotta e del lavoro.

Così, da Africo, dal “paese che non c’era”, fino a noi arriva “La maligredi”, arriva un nuovo modo di raccontare la Calabria, di raccontarci e di conoscerci.

Daniela Lucia

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