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Lamezia e i suoi primi cinquant’anni, II parte

3 min di lettura

Arturo Perugini

Nella prima parte di questa nostra breve storia su come sia nata Lamezia Terme abbiamo ripercorso per sommi capi le origini dell’dea e la ripresa della stessa ad opera del senatore Arturo Perugini.

Prima però di continuare il nostro racconto, per avere maggiori informazioni sulla situazione antecedente la nascita di Lamezia, è bene dare un rapido sguardo al contesto politico amministrativo dei tre comuni fondatori, nel periodo relativo agli anni Sessanta.

Sambiase prima di Lamezia

A Sambiase la situazione politica era più che mai incerta. Dal 1960, nel giro di quattro anni si successero sulla poltrona di primo cittadino Eugenio Sirianni, Antonio Longo e Antonio Cappelli, i quali furono sostenuti da delle coalizioni peraltro molto deboli formate da Democrazia cristiana e Partito socialista. Si trovò una certa stabilità amministrativa solo nel 1964 con la designazione a sindaco dell’avvocato Giovanni Renda, sempre con maggioranza Dc – Psi, nel cui programma elettorale però non figurava alcuna intenzione di iniziare un processo di fusione con la vicina Nicastro. Ma le cose cambiarono ben presto. Infatti nello stesso anno il consigliere della Dc, Felice Iannazzo, parlò esplicitamente della necessità della fusione in quanto “l’economia di Sambiase viene quasi assorbita da quella di  Nicastro, dove affluiscono tutti i nostri risparmi senza che da essa, in concreto, venga a noi alcun compenso”. Nel frattempo a Sambiase, in un’ottica di “proto industrializzazione” della piana lametina, finanziata dall’allora Cassa del Mezzogiorno sorsero un Enopolio (1959), la Cantina Sociale (1962) e la Fiera agricola annuale (1966).

Sant’Eufemia prima di Lamezia

A Sant’Eufemia, nel 1960 fu riconfermato sindaco il giovane comunista Costantino Fittante, il quale, nella sua seconda consiliatura, dovette affrontare la crisi occupazionale derivata dalla chiusura dello Zuccherificio (1961). Inoltre il giovane Fittante si prodigò per la possibilità di candidare Sant’Eufemia a sede del costituendo Consorzio per la creazione dell’aeroporto internazionale (1964) e della costituenda Università della Calabria (1967). Sulla proposta di fusione del suo comune con Sambiase e Nicastro, Fittante si oppose fino a quando gli fu possibile, e propose in alternativa forme nuove di collaborazione fra comuni vicini tramite consorzi intercomunali.

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Perugini, sindaco di Nicastro

Nicastro prima di Lamezia

A Nicastro, nel 1961 era stato eletto sindaco in quota Dc l’avvocato Arturo Perugini, il quale nel suo programma aveva espresso chiaramente la volontà di creare il nuovo comune, motivo questo che lo spinse nel 1962 a dimettersi da sindaco per candidarsi al Senato e presentare la proposta di legge (1963). Al suo posto fu nominato sindaco dal consiglio comunale il suo fedelissimo compagno di partito Antonio Magnavita, favorevole alla creazione di Lamezia Terme che, tuttavia, pochi mesi dopo si dimise portando il Comune al commissariamento. Da questo momento iniziò un imbarazzante valzer di personalità politiche per la conquista della poltrona del primo cittadino. Nel 1964 fu nominato sindaco il comunista Antonio Reillo, ma già nel gennaio 1965 fu sostituito dal democristiano Vincenzo Notarianni, il quale si dimise pochi mesi dopo. Entrambi i sindaci furono eletti grazie al beneplacito del Movimento sociale italiano, in funzione anti Dc. Le dimissioni di Notarianni portarono al secondo commissariamento della città di Nicastro. Nel novembre del 1965 si crearono le prime giunte di centro sinistra con i sindaci Gennaro Pullice prima e Francesco Bevilacqua dopo. Bevilacqua si dimise pochi mesi dopo e fu riletto sindaco Notarianni. Questi, però, non ebbe il voto del suo partito, la Dc, e il prefetto annullò la votazione. Se ne rifece una seconda, sempre per Notarianni sindaco e stavolta la Dc votò a favore, ma soltanto affinché il Comune di Nicastro avesse un sindaco che gestisse la fase di transizione politica verso la nuova città di Lamezia Terme.

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Poniamoci qualche domanda

In questa instabilità politica più assoluta nei Comuni di Sambiase e di Nicastro soprattutto, e con la ferma contrarietà del sindaco di Sant’Eufemia, si consumarono gli ultimi anni di vita amministrativa dei tre comuni fondatori di Lamezia Terme. I cittadini dei tre comuni furono interpellati su questa proposta di fusione? E il senatore Perugini in Senato ebbe appoggi politici quando presentò il disegno di legge per istituire la città di Lamezia Terme o condusse la sua “buona battaglia” in solitaria? A queste e ad altre domande risponderò nel terzo e ultimo articolo di questa breve storia.

M. S.

 

 

 

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