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Lamezia Terme, venerdì al Grandinetti in scena Biagio Izzo e Rocio Muñoz Morales

2 min di lettura

Biagio Izzo e Rocio Muñoz Morales

Venerdì 2 marzo alle ore 20.30

Per Vacantiandu andranno in scena Biagio Izzo e Rocio Muñoz Morales con lo spettacolo “Di’ che ti manda Picone”.

Biagio Izzo e Rocio Muñoz Morales

Comunicato stampa:

Lamezia Terme, 28 febbraio 2018 –  Torna il grande spettacolo a Lamezia Terme: venerdì 2 marzo alle ore 20.30 salirà sul palco del Teatro Grandinetti l’eclettico Biagio Izzo affiancato dalla brava e bella Rocìo Muñoz Morales. I due consolidati e bravissimi attori porteranno in scena la commedia “Di’ che ti manda Picone” di Lucio Aiello, con la regia di Giuseppe Miale di Mauro.
Lo spettacolo, che è inserito nell’ambito della rassegna regionale “Vacantiandu”, diretta da Nicola Morelli, Diego Ruiz e Walter Vasta, prende spunto dal film di Nanni Loy “Mi manda Picone”, pellicola fortunata con Giancarlo Giannini e Lina Sastri, che racconta la storia di un operaio dell’Italsider di Bagnoli che per protesta alla chiusura della fabbrica, si dà fuoco in tribunale davanti al figlio piccolo e alla moglie. Appunto Picone. Giannini ne prenderà il posto “lavorativo”, scoprendo un mondo nascosto fatto di camorra e mazzette. A lui bastava dire “Mi manda Picone!” e avere i crediti.
Il tutto scritto da Elvio Porta… ma che fine ha fatto quella creatura, il bimbo che assiste alla pira del padre? Elvio scrive per il teatro uno spin-off che Biagio Izzo abbraccia. Uno spin-off che immagina, dopo 33 anni, il figlio Antonio ormai adulto, disoccupato, sposato, forse futuro papà, esaurito e perseguitato da oscuri personaggi. In più il padre Picone che entra, come uno spirito, nel povero Antonio come doppio, proprio come Jekyll e Mister Hyde. Sopravviverà? Lo vedremo. Tra una casa anni ’80, una casa fatiscente, che strizza l’occhio a un luna park napoletano in disuso, si consumerà la storia senza troppi  sorrisi di complicità, ma con risate ai danni di Antonio… apparentemente.
Risate, suoni, rumori, ricordi di una Napoli che fu e non c’è più, proprio come Picone senior. Ovviamente in omaggio alla memoria di Elvio Porta.

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