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Il New York Times rilancia la cucina calabrese: tra giovani chef e stelle Michelin

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Il New York Times riscopre la Calabria e i suoi ristoranti fornendo un indubbio e prezioso contributo alla Regione

New York Times

La celebre testata americana ha pubblicato la classifica delle cinquantadue mete turistiche e culinarie imperdibili e, al trentasettesimo posto, ha inserito la Calabria cone unica meta italiana. Una cucina ricca di sapori e odori intensi, di tradizioni e di sperimentazioni alimentari di giovani chef nostrani.

Una cucina tra terra e mare, ulivi secolari e profumi di bergamotto, ricca di prodotti tipici esportati in tutto il mondo: cipolla di Tropea, ‘nduja, peperoncino, asparagi selvatici, pecorino, tanti formaggi e salumi pregiati, il famoso suino nero, la liquirizia, gli agrumi dolcissimi  e profumati.

La grande ristorazione calabrese porta avanti la propria tradizione enogastronomica arricchendosi comunque di nuovi accostamenti ed esperimenti: dalle specialità locali tipiche alla cucina gourmet, gli Chef calabresi esaltano il nostro territorio ed incoronano la Calabria a regione di eccellenza in questo settore.

Un tripudio di sapori, profumi e colori caratterizzano la cucina calabrese che ha saputo “incantare” la giornalista Danielle Pergament la quale, nel suo articolo sul giornale statunitense, fornisce indicazioni specifiche in merito ad alcuni ristoranti regionali. Nel suo elenco troviamo nomi sicuramente già noti agli amanti della eccellente cucina come il ristorante Dattilo di Strongoli, Abbruzzino di Catanzaro (entrambi “stellati” nella celebre guida Michelin) e il Ruris di Isola Capo Rizzuto.

Ma la Calabria è ricca di tante altre ottime realtà enogastronomiche degne di nota e, oltre alle già citate eccellenze stellate Michelin, ricordiamo anche L’approdo di Vibo Marina, il Gambero Rosso di Marina di Gioiosa Jonica,  la nuova stella Pietramare a Isola Capo Rizzuto  e i piccoli ristoranti (fiori all’occhiello della cucina calabrese) come la Degusteria Magnatum a Longobardi o l’Osteria del Vicolo a Mormanno.

La lista è lunga ma vale la pena ricordare ancora altri grandi nomi come, ad esempio, lo Chef Claudio Villella in Contrada Guido di Sellia Marina. Spiccano anche i nomi dei giovani Chef ormai lanciati anche a livello nazionale: Bruno De Francesco allo Zenzero di Serra San Bruno, Orazio Lupia nel suo Da Aquino a Cropani Marina, Nino Rossi nel suo Qafiz a Santa Caterina D’Aspromonte, Antonio Biafora nel Biafora Restaurant in San Giovanni in Fiore, Bruno Tassone al San Domenico di Pizzo Calabro, Gennaro Di Pace nell’Osteria Porto del Vaglio a Saracena ed ancora Pietro Lecce nella Tavernetta a Camigliatello Silano.

Un  territorio ormai in pieno fermento enogastronomico, ricco di ristoranti che uniscono l’ottimo cibo e la qualità nella carta dei vini ad ambienti pieni di fascino come Le Clarisse di Amantea, una suggestiva struttura costruita nel 1600 che ha ospitato per due secoli il convento dell’ordine monacale di appartenenza.

In questo panorama enogastronomico di qualità, è doveroso ricordare anche l’invitante realtà dei tanti agriturismi, come l’Otre di Eolo a Martirano, dove la tradizione si unisce alla qualità delle produzioni biologiche.

La Calabria con i suoi numerosi prodotti agricoli e alimenti di grande qualità, tra cui 11 DOP (Denominazione Di Origine protetta) e 4 IGP (Indicazione Geografica Protetta), ed i suoi grandi talenti della gastronomia, ha grandi potenzialità per poter crescere sia a livello locale sia a livello nazionale ed internazionale.

Dal 4 al 6 marzo, a Milano, si svolge “Identità Golose” l’evento massimo per gli chef dove la Calabria sarà rappresentata da Caterina Ceraudo l’unica Chef donna stellata calabrese, Luca Abbruzzino, Antonio Biafora e Nino Rossi.

Valeria Folino

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