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Operazione Zona Franca, Fiorenza mandante dell’esplosione alla caserma di Pianopoli

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Operazione Zona Franca: atti intimidatori contro i carabinieri per fermare le indagini

LAMEZIA. Dopo le prime notizie diffuse dalle comunicazioni ufficiali a mezzo stampa, la informazioni inerenti all’operazione Zona Franca divengono sempre più chiare e definite grazie anche agli interventi diretti degli inquirenti.

Il primo a esprimersi in merito alle indagini portate aventi dal giudice Marta Agostini è stato il procuratore Salvatore Curcio, che ha sottolineato come gli arrestati, nello specifico Naiden Fiorenza e Ottavio Stranieri, che sono finora gli unici due in carcere, siano “soggetti poco inclini alla verifica investigativa e giudiziaria relativa ai propri comportamenti e che ritengono di potersi sottrarre alle investigazioni mediante le intimidazioni e gli attentati. Naiden Fiorenza, già in carcere, è da ritenersi il mandante dell’attentato, con ordigno rudimentale, innanzi alla caserma dei carabinieri di Pianopoli”.

Non da meno è la posizione del colonnello dei carabinieri, Massimo Ribaudo, che ha illustrato la situazione generale nella quale le indagini sono state inserite nel corso degli ultimi mesi. In primo luogo, Ribaudo ha ringraziato la Procura “per la tempestività con cui sono stati emessi i provvedimenti che hanno immediatamente consentito, innanzi agli esiti delle prime attività svolte, di arrestare l’esecutore materiale dell’esplosione avvenuta, come atto intimidatorio, presso la stazione dei carabinieri di Pianopoli. Si tratta di un evento quanto mai significativo perché innanzitutto ha consentito di evitare il proliferare di ogni forma di condizioni a rischio e poi, con l’operazione odierna, ha permesso di individuare chi era il mandante e quali erano le intenzioni, ossia quelle di incidere sulle attività istituzionali di prevenzione e contrasto del crimine brillantemente svolta dalla stazione di Pianopoli”. da quanto è venuto a galla, il mandante dell’atto intimidatorio è stato riconosciuto in Naiden Fiorenza, mentre l’esecutore è stato Ottavio Stranieri, suo braccio destro.

Per quel che concerne la specificità dei ruoli che ciascun arrestato aveva assunto all’interno del gruppo criminale, è intervenuto il maggiore Egidio Lardo. Il maggiore ha dunque chiarito che “durante lo svolgimento delle indagini riusciamo a intercettare l’intenzione di compiere un omicidio che sarebbe stato commissionato. Lo Stranieri e un altro arrestato, Ilario Catroppa, sono in possesso di un’arma da fuoco. Stranieri e Catroppa vengono incaricati di mettere a segno questo omicidio. Non riusciamo a individuare chi sarebbe stata la vittima, però prima intercettiamo il furto di una moto compiuto dai due. La moto sarebbe servita appunto per l’omicidio. Oltre all’intercettazione dell’omicidio, riusciamo a individuare anche il coinvolgimento di Mario Gigliotti, dedito per ‘mestiere’ allo spaccio di droga: quotidianamente riceve spacciatori per rifornirli di merce. Proprio seguendo Gigliotti sono emersi i legami con la questione che ha riguardato i Trovato”.

Al momento, l’operazione Zona Franca conta due arrestati in carcere, Fiorenza e Stranieri, e gli altri sei agli arresti domiciliari.

Redazione

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