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Reggio, Operazione Mariage 2: confiscati beni per 84,3 milioni di euro

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GdF Reggio Calabria - LameziaTerme.it

La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha confiscato quote aziendali di 8 società, beni e rapporti finanziari per 84,3 milioni di euro nei confronti di indiziati di appartenenza alla ‘ndrangheta.

Reggio Calabria – I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma (S.C.I.C.O.) hanno eseguito, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, una misura di prevenzione sia personale (sorveglianza speciale di pubblica sicurezza) che patrimoniale, disposta dalla locale Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, nei confronti di 11 persone, tra le quali sono annoverati alcuni soggetti gravemente indiziati di appartenere alle cosche di ‘ndrangheta “Morabito” ed “Aquino” ed imprenditori a queste contigui.

Nell’occasione sono state confiscate, in provincia di Reggio Calabria, 8 società commerciali, comprensive dei rispettivi compendi aziendali consistenti in ingenti patrimoni immobiliari (82 beni immobili, 4 veicoli) e rapporti finanziari per un valore stimato pari a circa 84,3 milioni di euro. Tra i beni oggetto di confisca si annoverano anche noti complessi edilizi residenziali tra cui “San Rocco 1” e “Residence Vittoria”, siti in Bianco (RC), “Palm View”, sito in Bruzzano Zeffirio (RC) e “Stignano Mare”, ubicato nel medesimo Comune.

Il provvedimento giudiziario in rassegna costituisce l’epilogo, sotto il profilo dell’aggressione patrimoniale ai beni riconducibili alla criminalità organizzata, di una articolata indagine (Operazione “Metropolis”) coordinata dalla menzionata Direzione Distrettuale Antimafia, e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria – G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in sinergia con lo S.C.I.C.O. e con il Gruppo di Locri. Le investigazioni si concludevano nel 2013 con l’esecuzione di 20 provvedimenti restrittivi personali nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, tra gli altri, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso e di intestazione fittizia di beni. In relazione a tali esiti, la stessa D.D.A. delegava alla Guardia di Finanza ulteriori indagini a carattere patrimoniale volte all’individuazione – ai fini della possibile applicazione di una misura di prevenzione – dei beni mobili ed immobili riconducibili a:
MORABITO Rocco – figlio del boss MORABITO Giuseppe detto “Tiradritto” – attualmente detenuto, STRANGIO Fausto Ottavio, SCIPIONE Daniele, VOTTARI Sebastiano, intranei alla cosca di ‘ndrangheta “Morabito” operante nel territorio di Africo (RC);
AQUINO Rocco, attualmente detenuto, ARCADI Francesco e VALLONE Domenico, soggetti intranei alla “locale” di ‘ndrangheta di Marina di Gioiosa Ionica (RC);
STRANGIO Sebastiano Sisto, CARROZZA Giuseppe, BERNAL DIAZ Domingo e LAMBERTI Sagredo, imprenditori indicati quali contigui alla ‘ndrangheta.

Le conseguenti puntuali investigazioni, condotte dalle Fiamme Gialle attraverso la ricostruzione e l’analisi di ogni singola transazione economica e finanziaria operata dai proposti, dalle società a loro riconducibili e dai rispettivi nuclei familiari negli ultimi 20 anni, hanno consentito l’individuazione di enormi patrimoni, dei quali i proposti risultavano disporre direttamente o indirettamente, e il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi. Venivano altresì evidenziate le fonti illecite dalle quali gli indagati avevano tratto le risorse per l’acquisizione di detti patrimoni.

Alla luce di tali risultanze, su richiesta della stessa Direzione Distrettuale Antimafia, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ordinava:
– nel 2014, l’applicazione della misura ablativa del sequestro su beni mobili, immobili e societari per un valore complessivo pari a 419 milioni euro;
– nel settembre 2016, l’applicazione della misura personale della Sorveglianza Speciale di P.S., per la durata di anni tre nei confronti dell’imprenditore CUPPARI Antonio, nonché la confisca di beni mobili, immobili e societari, al medesimo riconducibili, per un valore complessivo di circa € 217.450.000,00.

Con l’odierno provvedimento, la stessa Sezione Misure di Prevenzione ha disposto la confisca di beni mobili, immobili e societari, riconducibili ai soggetti sopra citati, per un valore complessivo di circa € 84.300.000,00, nonché l’applicazione della misura personale della Sorveglianza Speciale di P.S. nei confronti di:
– MORABITO Rocco e AQUINO Rocco, per la durata di anni cinque;
– SCIPIONE Daniele, per la durata di anni quattro;
– STRANGIO Fausto Ottavio, VOTTARI Sebastiano, ARCADI Francesco e VALLONE Domenico, per la durata di anni tre.

Tra gli immobili oggetto di confisca si annoverano le seguenti 8 società commerciali, comprensive del capitale sociale e patrimonio aziendale: “MARIAGE di Romeo Paola & C. S.n.c.”, con sede legale in Bovalino (RC); “Bella Calabria 2005 S.r.l.”, con sede legale in Bianco (RC); “B.C. Immobiliare S.r.l.”, con sede legale in Bianco (RC); “CA.GI.MM. S.a.s. di Scipione Daniele & C”, con sede legale in Bovalino (RC); “Metropolis 2007 S.r.l.”, con sede legale in Bianco (RC); “Corsilope Italia S.r.l.”, con sede legale in Reggio Calabria (RC); “Hit Store S.a.s. di Antonio Vallone & C.”, con sede legale in Marina di Gioiosa Jonica (RC); “Open Space One di Vallone Antonio & C. S.a.s.” con sede legale in Bovalino (RC). L’amministrazione dei beni e delle società sopra indicate sarà conferita all’ “Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”.

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