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Revoca Astorino, Piccioni: quella di Mascaro è un amministrazione dalle porte girevoli

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Avv. Rosario Piccioni

Avv. Rosario Piccioni

Dichiarazione del consigliere Rosario Piccioni sulle ultime vicende politiche

Rosario Piccioni-LameziaTermeitComunicato stampa:

E siamo a sei. Con l’uscita di scena dell’assessore Astorino, siamo al sesto assessore che, tra falsi rimpasti e colpi di scena, lascia l’amministrazione Mascaro da giugno 2015 ad oggi.

Basta riepilogare le dinamiche che hanno portato alla sostituzione dell’Astorino con il nuovo assessore Cicco, partendo dall’anomala astensione nella votazione del Psc alla sua sostituzione, per avere ancora un’ulteriore conferma che il sogno civico di Mascaro è definitivamente svanito.

A farla da padrone nell’amministrazione Mascaro, sono giochi e giochini da prima Repubblica, i diktat dei partiti ai quali il sindaco obbedisce pur di conservare qualche voto in consiglio comunale e tirare a campare. Tutto questo, purtroppo, a danno della città. Una città danneggiata da un’amministrazione senza prospettiva se non quella di una stentata ordinaria amministrazione.

Per la prima volta dopo due anni il sindaco Mascaro è d’accordo con il sottoscritto.  È ormai da tempo che ho evidenziato il fallimento dell’amministrazione Mascaro, generale e in particolare sui temi della cultura, dello sport, della pubblica istruzione. Le parole usate nel decreto di revoca dell’assessore Astorino certificano quanto da me sostenuto e sono un clamoroso boomerang: “sotto il profilo programmatico non sono stati raggiunti gli obiettivi inerenti le materie oggetto delle specifiche deleghe assegnate”.

É  chiaro a tutti che la croce non può essere buttata addosso all’Astorino: il primo ad essere responsabile è proprio Mascaro che per la prima volta riconosce, addirittura in un atto ufficiale, i suoi fallimenti.

Dagli operatori culturali si tocca con mano la totale assenza di una politica culturale in questi due anni, di qualsiasi azione di coinvolgimento delle tante realtà associative presenti nella nostra città. Proprio un anno fa invitavo con una lettera pubblica il sindaco a convocare una riunione con tutte le associazioni culturali e gli artisti, per proseguire quel percorso comune avviato nella precedente amministrazione che ha favorito nella nostra città un proliferare di esperienze artistiche e di talenti nei vari campi. Non c’è stata nessuna risposta. Sul fronte delle politiche culturali, si è continuato all’insegna dell’improvvisazione e della disorganizzazione, come su tutti i fronti della vita amministrativa.

E che dire ancora della totale assenza di politica per lo sport da parte di questa amministrazione, con gli impianti sportivi che vanno avanti a suon di proroghe, la mancanza di interlocutori per le tantissime realtà sportive e appassionati che fanno sport nella nostra città.

È sufficiente riportare uno degli interventi all’incontro che il sottoscritto, non il sindaco o l’assessore allo sport, ha convocato una settimana fa per discutere del bando per la gestione degli impianti sportivi: è inconcepibile che un’amministrazione affronti la questione della gestione degli impianti sportivi nel mese di settembre, quando le squadre hanno già iniziato da settimane gli allenamenti e la preparazione. Sport e cultura specchio efficace del fallimento dell’amministrazione Mascaro, di una rivoluzione annunciata in campagna elettorale e che non c’è mai stata e che sicuramente mai ci sarà.

Con l’uscita di scena dell’Astorino, è andata in onda un’altra puntata di una fiction che potrebbe essere ribattezzata “l’amministrazione dalle porte girevoli”, l’ennesimo balletto di poltrone che dimostra chiaramente che chi gridava dai palchi della campagna elettorale di voler rompere con i tempi e le dinamiche della politica, in realtà si sta piegando alle peggiori logiche pur di restare in sella.

Un’uscita di scena, quella dell’Astorino che, doveroso riconoscerlo, è particolarmente brutta sul piano umano in quanto, per nascondere il fallimento di un’amministrazione e un ripiegamento a giochi di potere, si  butta la croce su una sola persona.

Tutto questo mortifica la città, vittima di un’amministrazione disposta a tutto pur di restare al potere. Invitiamo ancora una volta il sindaco Mascaro a fare le dovute valutazioni nell’interesse della città e a porre fine a una tragicommedia che Lamezia non merita.

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