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Ricordami il futuro, presentato il libro di Petronetti sulla Lamezia che vorremmo

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LAMEZIA. “Ricordami il futuro”. È il titolo dell’opera prima di Claudio Petronetti, giovane professionista lametino che, con questo lavoro d’esordio, ha iniziato ad esprimere la sua vena di romanziere.

“Ricordami il futuro” è una saga familiare in cui si intrecciano diversi filoni come l’analisi storica e sociologica del nostro territorio e uno straordinario focus sull’Alzheimer: una malattia che, secondo gli studi scientifici effettuati, proprio nella nostra zona si è manifestata anticamente interessando diversi ceppi familiari. Al centro della narrazione c’è la città di Lamezia immaginata nel 2068: nella fantasia dell’autore un agglomerato urbano moderno, funzionale, all’avanguardia in ogni settore. Una città come l’aveva sognata il senatore Arturo Perugini che volle la conurbazione dei tre ex comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia; una ‘smart city’ cuore pulsante della regione e del Mediterraneo che, però, è rimasto solo un progetto sulla carta, un sogno nella mente dei lametini. L’opera prima di Petronetti è stata presentata al Caffè letterario Chiostro di San Domenico nell’ambito del Maggio dei libri.

Ad affiancare l’autore nell’illustrazione della sua ‘prima fatica letteraria’ anche gli operatori culturali Daniela Lucia, Antonio Esposito e Piergiorgio Vasta che col suo violino ha animato le letture tratte dal romanzo. La storia è una vera e propria sfida, una provocazione per verificare cosa è cambiato in meglio o in peggio nel corso degli anni in una città che doveva essere la ‘Brasilia del sud’ e che invece si ritrova sempre ripiegata su stessa per il malaffare che la opprime e la malapolitica che l’ha affossata, invece di farle conquistare il ruolo e il posto che merita sia a livello regionale che nazionale. Nella sala polivalente del Chiostro, affollata da un pubblico attento, la presentazione del libro è stata articolata in diversi momenti tra letture, interventi dell’autore e dei presenti in sala.

All’evento ha partecipato anche la scienziata di fama mondiale Amalia Bruni che ha fatto una comparazione tra l’Alzheimer, inteso come malattia, e quello metaforico da cui sono affetti i lametini “che come le persone colpite da questo terribile male dimenticano spesso gli errori e le cattive azioni di chi li ha governati e ricadono sempre nelle stesse situazioni di crisi e difficoltà. Grazie a Claudio – ha affermato la ricercatrice responsabile del centro regionale di neurogenetica – perché si è posto al nostro fianco nella lotta allo stigma che purtroppo è ancora associato all’Alzheimer. Parlare della demenza per conoscerla e comprenderla è il primo passo per una città dementia friendly”.

L’avvocato Basilio Perugini, figlio del senatore che ha voluto l’istituzione di Lamezia, ha definito quello di Petronetti “un romanzo coraggioso che fa innamorare di Lamezia anche chi non la conosce. Ragazzi come Claudio, che dimostrano di amare intensamente la loro città – ha sottolineato Perugini – sono davvero la speranza per il futuro, per realizzare quel meraviglioso sogno che si chiama Lamezia”. L’idea del romanzo è nato durante il laboratorio sperimentale di comunicazione sociale realizzato da Arci Servizio Civile nell’ambito della formazione obbligatoria. Una esperienza innovativa, unica in Italia, che sta promuovendo l’ingegno e la creatività dei giovani volontari impegnati quotidianamente al servizio di anziani, disabili, immigrati e nella conoscenza del nostro patrimonio artistico –culturale.

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