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Toghe Rosso Sangue il 18 maggio al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme

4 min di lettura

Giovedì 18 maggio alle ore 21.00 presso il Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme I VACANTUSI di Nico Morelli e STRADE PERDUTE di GianLorenzo Franzì presentano, in assoluta esclusiva per il Sud Italia, Toghe Rosso Sangue, lo spettacolo, ispirato al libro del giornalista Paride Leporace (edito dalla Casa Editrice Citta Del Sole Edizioni) e scritto dall’Avv. Giacomo Carbone.
Toghe Rosso SangueIl libro tratta dei giudici morti per mafia tra cui i giudici Ferlaino di Lamezia Terme e Scopelliti di Reggio Calabria.
Con la regia di Francesco Marino, direttamente da Roma, arriva a Lamezia presso il teatro Grandinetti in assoluta esclusiva per il sud Italia; durante la serata, dopo lo spettacolo, saranno presenti sul palco diversi Giudici di Lamezia e della Calabria che dialogheranno con gli avvocati e gli attori della compagnia.
Lo spettacolo è in collaborazione con ANM (Associazione Nazionale Magistrati), AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati), LIONS Club e con la partecipazione dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme.

Il progetto Toghe Rosso Sangue nasce dalla voglia di “fare memoria”, conoscere quella parte di storia italiana troppe volte dimenticata e messa in ombra.
Dalla morte della giustizia alla giustizia della morte una linea rossa, del rosso del sangue, unifica tristemente l’Italia nella sua storia più cupa.
In Italia 29 magistrati hanno perso la vita per mano della mafia, della ‘ndrangheta, del terrorismo rosso, di quello nero, di soliti ignoti o di tristemente noti. Il primo, Antonino Giannola, ucciso il 26 gennaio del 1960 nel Palazzo di Giustizia di Nicosia, l’ultimo, Fernando Ciampi, il 9 aprile 2015 nel Palazzo di Giustizia di Milano.
Con pochissime eccezioni, oltre alla pena di morte decretata dai mandanti e decantata dagli esecutori, tali magistrati hanno subito una nuova morte: l’oblio.
Toghe Rosso Sangue29 magistrati “colpevoli” di servire lo Stato, vittime cancellate dalla memoria collettiva. Infatti per molti magistrati caduti nell’esercizio delle loro funzioni si è assistito a un deprecabile processo di rimozione del loro impegno – oltre che della loro vita- dalla faticosa storia della Repubblica Italiana.
La storia di questi giudici attraversa la storia dell’Italia: dagli errori giudiziari verso il singolo cittadino ai processi sommari dei Nuclei Armati Rivoluzionari, dal Padrino di Coppola e Brando alla Magliana di Placido e Scamarcio, dalle micce corte di Prima Linea ai lunghi strascichi di Via D’Amelio, dalla sabbia e dal vento della Calabria alle vendette delle ‘ndrine per le vie della grigia Torino, dalle stragi di Stato allo stato di scomparso di Paolo Adinolfi.
Da tutto questo nasce il progetto Toghe Rosso Sangue che è diventato uno spettacolo teatrale. Quattro voci, quattro attori, quattro anime avvolte da un’atmosfera tra il realismo e il noir e da una scenografia essenziale, che mirano con rabbia e con amore ad un teatro che non spettacolarizza ma, senza condanne né valutazioni politiche, silenziosamente grida un omaggio a uomini morti nell’adempimento del loro dovere: un omaggio al loro senso dello Stato. Un vecchio Stato di appena 156 anni.
Al termine di ogni replica , su richiesta, può essere organizzato un incontro dibattito tra il pubblico e gli attori, l’autore del libro del libro Paride Leporace e qualora possibile un magistrato esposto in prima linea.

ELENCO DEI 28 MAGISTRATI

Antonino Giannola, ucciso il 26 gennaio 1960 a Nicosia da un individuo esasperato per il rinvio di una causa.

Agostino Pianta ucciso il 17 marzo 1969 a Brescia da un detenuto vittima di un errore giudiziario.

Pietro Scaglione ucciso il 5 maggio 1971 a Palermo dalla mafia.

Francesco Ferlaino ucciso il 3 luglio 1975 a Lamezia Terme dalla ’ndrangheta.

Francesco Coco ucciso l’8 giugno 1976 a Genova dalle Brigate Rosse. Vittorio Occorsio ucciso il 10 luglio del 1976 a Roma da Ordine Nuovo. Riccardo Palma ucciso il 14 febbraio 1978 a Roma dalle Brigate Rosse. Girolamo Tartaglione ucciso il 10 ottobre 1978 a Roma dalle Brigate Rosse.

Fedele Calvosa ucciso l’8 novembre del 1978 a Frosinone dalle Unità combattenti comuniste.

Emilio Alessandrini ucciso il 29 gennaio 1979 a Milano da Prima Linea.

Cesare Terranova ucciso il 25 settembre 1979 a Palermo dalla mafia.

Nicola Giacumbi ucciso il 16 marzo 1980 a Salerno dalla colonna delle Brigate Rosse “F. Pelli”.

Girolamo Minervini ucciso il 18 marzo 1980 a Roma dalle Brigate Rosse.

Guido Galli ucciso il 19 marzo 1980 a Milano da Prima Linea. Mario Amato ucciso il 23 giugno 1980 a Roma dai NAR. Gaetano Costa ucciso il 6 agosto 1980 a Palermo dalla mafia.

Gian Giacomo Ciaccio Montalto ucciso il 25 gennaio 1983 a Trapani dalla mafia.

Bruno Caccia ucciso il 26 giugno 1983 a Torino dalla ’ndrangheta.

Rocco Chinnici ucciso il 29 luglio 1983 a Palermo dalla mafia.

Alberto Giacomelli ucciso il 14 settembre 1988 a Trapani dalla mafia.

Antonino Saetta ucciso il 25 settembre 1988 a Canicattì dalla mafia.

Rosario Angelo Livatino ucciso il 21 settembre 1990 ad Agrigento dalla mafia.

Antonio Scopelliti ucciso il 9 agosto 1991 a Campo Calabro dalla ’ndrangheta e dalla mafia.

Giovanni Falcone e Francesca Morvillo uccisi a Capaci il 23 maggio del 1992 dalla mafia.

Paolo Borsellino ucciso a Palermo il 19 luglio del 1992 dalla mafia.

Luigi Daga vittima di un attentato al Cairo il 26 ottobre 1993 effettuato da un terrorista del Gruppo islamico. Il giudice morirà successivamente a Roma il 17 novembre.

Paolo Adinolfi scomparso a Roma il 2 luglio 1994.

Fernando Ciampi ucciso a Milano il 9 aprile 2015 da un imputato.

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