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Il vento scorre, il libro presentato a Palazzo Nicotera-Severisio

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Il vento scorre, presentazione a Palazzo Nicotera-Severisio

Il libro “Il vento scorre” è il risultato del progetto riabilitativo del CSM “Il racconto che cura”, per uscire dal guscio dell’isolamento che imprigiona i pazienti psichiatrici.

Una sala affrescata gremita ha accolto nel pomeriggio di ieri, presso Palazzo Nicotera-Severisio, la presentazione del libro Il vento scorre, introdotto dalla Dr.ssa Rosina Manfredi, Direttore CSM Lamezia Terme, e dal Prof. Riccardo Fatarella, Direttore generale Dipartimento salute e politiche sanitarie Regione Calabria.

Il vento scorre, presentazione a Palazzo Nicotera-Severisio

Presentato dalla Dr.ssa Sonia Graziano ed elaborato nel Centro di Salute Mentale di Lamezia Terme, il testo nasce come un laboratorio di scrittura creativa, più che come un vero e proprio libro. Gli scritti consentono ai pazienti di esplorare il proprio mondo interiore in un momento in cui ricordare e soprattutto raccontare diviene una costruzione dell’esistenza stessa.
Ciò che è inserito all’interno del libro è realmente accaduto ed ogni pagina ha un suo percorso, racconta frammenti di vita e stati d’animo profondi.

Il compito è stato quello di un cercatore di ricordi, ed è stato anche quello di raccontare storie e di scoprirle. Siamo partite stimolando con tecniche anche semplici ciò che il paziente ha dentro proprio per non permettere al loro stato di patologia di imbrigliare i pensieri, le emozioni e la fantasia.” – Dice la Dr.ssa Graziano, e prosegue: “nel progetto sono state coinvolte alcune ragazze prese in carico presso il centro di salute mentale, l’obiettivo iniziale non era certamente quello di scrivere un libro, né tantomeno di pubblicarlo. Era però quello di raccontare di noi, delle storie, di iniziare un percorso di condivisione e di crescita. Abbiamo scoperto che tutte avevamo una storia da raccontare e ogni partecipante ha avuto una voce. Abbiamo quindi tante storie che sono intrecciate tra loro in un racconto unico, attraverso un comune filo conduttore.”

E in effetti questo libro racconta di otto ragazze che si incontrano ogni martedì a casa di una di loro per raccontarsi in un gioco anche di immedesimazione per cui il reale finisce con il mischiarsi alla storia vera e propria.

Diverse le letture di alcuni brani tratti dal libro ed intervallati da appassionanti intermezzi musicali del giovane violinista Alessio Durante.
Vari anche gli interventi seguiti durante la presentazione: dal Dr. Giuseppe Perri, Direttore Generale ASP, al Dr. Gregorio Corasaniti, Direttore Dipartimento Salute Mentale, fino al primo cittadino di Lamezia Terme l’Avv. Paolo Mascaro e allo scrittore Domenico Dara che ha espresso il suo punto di vista su alcuni racconti.

La scrittura fornisce soprattutto la possibilità di trovare il “filo di Arianna” che, così come è stato per Teseo, ci permette di uscire da un problema complesso e intricato e finisce così con l’avere un rapporto stretto con la vita stessa, nella quale c’è sempre un evento che merita di essere raccontato. La sofferenza psichica in genere è caratterizzata dal vissuto di intraducibilità del proprio stato d’animo a sé e agli altri. Non si trovano le parole giuste, una trama alle proprie esperienze di vita e di fronte ai grandi dolori si prova un senso di totale annichilimento. Questi sentimenti angosciosi sembrano sovrastarci tanto che spesso non riusciamo ad esprimerli per mezzo del linguaggio. È così che la scrittura e il creare storie divengono un luogo altro, espressione della mente per attribuire significati agli avvenimenti umani, un accesso diretto agli eventi della nostra esistenza.

Valentina Dattilo

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