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Vincenzo Villella, Lamezia Terme nella storia del Mezzogiorno (InCalabria Edizioni)

3 min di lettura

Copertina libro Vincenzo Villella

Il primo di una trilogia di saggi storiografici  sulla storia del territorio, dei personaggi e dei beni culturali dove oggi sorge la città di Lamezia Terme.

Da qualche settimana è disponibile nelle librerie e nelle edicole di Lamezia Terme e del lametino Lamezia Terme nella storia del Mezzogiorno (InCalabria Edizioni), l’ultima fatica storiografica del professore Vincenzo Villella, storico locale fra i più apprezzati, che ci regala il primo di tre volumi sulla storia della attuale Lamezia Terme, dalle origini medievali fino ad oggi. Con uno stile che si conferma vincente, chiaro, asciutto e concreto il professore Villella descrive, tenendo sempre presenti le coordinate storiche essenziali per ogni discorso di carattere storico, le evoluzioni ed involuzioni, le invasioni, la mentalità collettiva, le grandi imprese e le grandi costruzioni che hanno interessato il territorio attualmente conosciuto come lametino. Villella parte dal crollo dell’Impero romano d’occidente per giungere agli albori della storia moderna. In ogni nome, data, luogo geografico, la scrittura del Villella rende possibile il miracolo, che non a tutti gli scrittori è possibile, di farci immergere in quel tempo storico così sapientemente descritto, facendoci immaginare volti, panorami e le costruzioni religiose o civili che arricchivano e rendevano speciale il lametino.

Lo storico Vincenzo Villella

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Richiamando sempre i grandi storici italiani e stranieri che prima di lui hanno condotto studi e azzardato ipotesi preziosissime ancora oggi per avere una idea di partenza e per azzardare ipotesi storiografiche credibili, l’autore dell’opera stimola i suoi lettori non solo a ricordare, ma soprattutto a fare una riflessione personale su ciò che leggono, affinché il dato acquisito rimanga nella memoria di ognuno e non vada disperso nel corso del tempo. I diversi capitoli, dove si incontrano fra i tanti argomenti affrontati, la storia della Abbazia Benedettina di Santa Eufemia e il castello Normanno Svevo, sono corredati da un imponente apparato di note utili per approfondire ancora di più ogni singola questione affrontata. Vincenzo Villella offre così la possibilità di leggere o i testi originari o la sterminata bibliografia consultata dallo stesso autore affinché potesse donare ancora una volta alla sua città d’adozione e a tutti coloro che amano la storia uno strumento agile, facile per la lettura e la consultazione personale, che dia la possibilità di leggere finalmente con occhi nuovi e  nuova consapevolezza quel passato che ci circonda e che noi spesso non ci accorgiamo di avere, quel passato “che ci sta alle spalle” non come pesante eredità, magari da disfarsene, ma al contrario da venerare e soprattutto ricordare ogni qual volta vinti dallo scoraggiamento potremmo essere persuasi di vivere in una terra non solo povera economicamente ma anche culturalmente.

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Se dopo la lettura di Lamezia Terme nella storia del Mezzogiorno, ancora cadessimo in questa errata concezione del nostro territorio, faremmo uno sfregio gravissimo non solo alla nostra memoria, ma soprattutto alla nostra vera natura di uomini e donne fermamente convinti di avere un immenso patrimonio storico culturale da salvaguardare e soprattutto da far conoscere, per creare finalmente quella possibilità del restare poggiante su una economia sana e rispettosa del nostro passato che ci aspetta solo di riscoprirlo e valorizzarlo come merita. Personalità come il Villella sono maestri illuminati in questo compito, e le loro opere ci servono a non smarrire la nostra memoria, e soprattutto noi stessi.

Matteo Scalise

 

 

 

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