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25 Novembre: bene nascita “Non una di meno” a Lamezia

2 min di lettura
non una di meno

In vista del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Lamezia Bene Comune accoglie con favore la nascita anche a Lamezia di “Non Una di Meno”, il movimento internazionale nato dal basso il cui percorso è occupare e riprendere lo spazio che spetta alle donne, combattere contro la violenza di genere in tutte le sue forme

Comunicato Stampa

La violenza di genere cresce: nel 2018 sono state 142 le donne uccise (+0,7%), 119 in famiglia (+6,3%),  94 nei primi dieci mesi di quest’anno. È quanto riporta il rapporto Eures su “Femminicidio e violenza di genere in Italia” nel quale si sottolinea che non si è mai registrata una percentuale così alta di vittime femminili (40,3%). ‘Gelosia e possesso’ sono ancora il movente principale (32,8%). Cifre che portano a 3.230, le donne uccise dal 2000,  di cui 2.355 in ambito familiare e 1.564 per mano del proprio coniuge/partner o ex partner. Cifre da guerra, una guerra che viene combattuta tra le mura domestiche.

La politica deve farsi carico di questi numeri che segnano quella che è una vergogna del nostro paese, un paese che si ritiene civilizzato, ma che dimostra nei fatti di essere ancora legato a una mentalità patriarcale e sessista che non vuole bene alle donne.

Ricordiamo infatti che la parola “femminicidio” è stata introdotta non perché indica che è morta una donna, ma perché ci dice che quella donna è morta per mano di un uomo in un contesto sociale che permette e avalla la violenza degli uomini contro le donne. I numeri ci dicono che è una vera e propria emergenza culturale.

La via della conquista dei diritti passa attraverso la cultura, il problema della violenza non si risolve soltanto nei palazzi di giustizia, ma nella società e nelle istituzioni, a partire dalla scuola, con un’educazione alla differenza (ancora fortemente deficitaria) fino ad arrivare ai linguaggi massmediatici (la pubblicità, ad esempio, rimane fortemente sessista)

Serve quindi la consapevolezza che la politica deve fare la sua parte, non soltanto con le quote di genere, che di per sé non rappresentano una conquista, ma con l’applicazione fattiva di codici linguistici e comportamentali, oltre che proposte coerenti e praticabili di aiuto alle donne, ancora oggi spesso discriminate in casa, nei luoghi di lavoro e della comunicazione. Servono inoltre figure specializzate, centri di aiuto che offrano ascolto e sostegno alle donne che spesso da sole non ce la fanno a denunciare e ad uscire dagli inferni domestici.

La libertà delle donne è sempre più sotto attacco se, nonostante l’aumento dei femminicidi, i numeri delle donne uccise non corrisponde a una presa di coscienza delle istituzioni e della società.

Marco Ammendola

Daniela Grandinetti

per

Movimento Lamezia Bene Comune

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