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Il 28 luglio a San Mazzeo incontro con Capitano Ultimo

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Capitano Ultimo riceverà la cittadinanza onoraria di Orsomarso

Si terrà martedì 28 luglio, alle ore 18 nella Chiesa di Sant’Anna in San Mazzeo frazione di Conflenti (CZ), l’incontro con il Colonnello e Assessore Regionale, Sergio de Caprio, alias “Capitan Ultimo”

L’appuntamento al quale parteciperanno i sindaci del comprensorio lametino, si inserisce nel programma del novenario dedicato ai festeggiamenti di Sant’Anna, protettrice delle madri e dunque della vita che nasce nel grembo umano per opera del divino.

L’iniziativa parte dalla volontà di creare un momento di dialogo che possa guardare al cammino cristiano degli uomini, come naturale concretizzarsi dei grandi temi della legalità, giustizia, accoglienza. Un ammonimento per gli amministratori a guardare alla politica nella sua identitaria accezione di governo della cosa pubblica per il bene comune, non lasciando che altro vi possa sussistere.

La tavola rotonda con “Capitan Ultimo” sarà l’occasione – spiega Don Andrea Latelli, parroco della comunità di San Mazzeo, per accendere i riflettori non sul personaggio ma sull’uomo Sergio de Caprio, guardando alla vera forza, lo spirito cristiano, che ha illuminato ogni sua scelta, dalla condanna dell’ingiustizia, alla difesa degli ultimi, alla tutela dell’ambiente. L’essenzialità della religione cristiana non trova nessuna coniugazione con la spettacolarità delle azioni quanto invece, con la forza delle decisioni, spesso impopolari ma umanamente ispirate.

Al centro del dibattito vi saranno temi tra i più delicati per le istituzioni, che saranno letti e affrontati con la semplicità dei gesti, dalla prospettiva dei più deboli, verso i quali indirizzato un concreto cammino di trasformazione della società.

Ogni decisione politica è dunque chiamata a rispondere a logiche del cuore, nel pieno rispetto dell’equilibrio fra uomini e fra uomo e ambiente.

Il colonnello de Caprio, con la sua testimonianza, è emblema che è il coraggio cristiano deve trovare prioritario ruolo nelle scelte delle istituzioni, per la sua naturale realizzazione di “polis”.

Il vero potere che possiamo possedere – conclude Don Andrea – è quello del cambiamento.

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