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A Trame.9 l’inchiesta di Visioni Civiche sui rifiuti a Lamezia

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Il problema dei rifiuti che invadono la città di Lamezia Terme nella video-inchiesta di Visioni Civiche

LAMEZIA. Ha inizio con il ricordo dei due netturbini Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, uccisi il 24 maggio del 1991 mentre svolgevano il proprio dovere, la visione di Strade pulite, video-inchiesta che riporta l’attenzione sul dramma dei rifiuti che invadono la città della Piana.

Un problema sotto gli occhi di tutti, di cui spesso ci siamo occupati e che si trascina ormai da tempo, senza trovare una effettiva soluzione ma lasciando i cittadini con tante domande e nessuna risposta.

Un tema spinoso, capace di far gola a chi ha interessi diversi, ai gruppi criminali. Del resto, come ha spiegato Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, commentando i dati del Rapporto Ecomafie che verrà presentato il 4 luglio a Roma, “la Calabria nel 2018 è la terza regione italiana per numero di ecoreati nel ciclo illegale dei rifiuti”.

I ragazzi del progetto Visioni Civiche, durante questa nona edizione del festival Trame, ci portano per le strade lametine ricolme di immondizia di ogni genere e piccole discariche a cielo aperto. Un’urgenza che riguarda l’intera Calabria, che risulta essere carente di impianti di trattamento e di smaltimento.

Da qui sorgono gli effettivi problemi. Quando, infatti, uno di questi impianti chiude parte l’emergenza: non avendo un sito intermedio, se i rifiuti venissero raccolti non potrebbero in realtà essere portati da nessuna parte, come spiega nel servizio anche Eliseo Bevivino, amministratore unico della Lamezia Multiservizi; la società a partecipazione pubblica che gestisce la raccolta dei rifiuti in città dal ’97, a seguito del primo scioglimento comunale, attualmente versa in cattive acque a causa di una crisi finanziaria frutto di pregressa malagestione.

Dunque, l’ennesimo blocco dell’impianto della Daneco, che sconta il problema di avere una società in concordato che non ha la prontezza, anche economica, di far fronte ai problemi, ha reso impossibile la raccolta da parte della Multiservizi.

In parole povere: l’azienda si trova “costretta” a lasciare i rifiuti per strada, in completo stato di degrado e abbandono. Situazione aggravata – bisogna dirlo – dal basso senso civico di alcuni cittadini e imprenditori disonesti; questi ultimi solitamente abbandonano rifiuti di scarto in zone isolate e non predisposte allo smaltimento.

Dall’inchiesta portata avanti dai ragazzi di Visioni Civiche, viene inoltre alla luce un dato importante: circa il 60% dei cittadini risulta inadempiente al pagamento della Tari, tassa destinata al finanziamento dei costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Una percentuale decisamente elevata se si stima che la produzione di raccolta differenziata della città di Lamezia Terme si aggira intorno alle 10 mila tonnellate mentre la produzione di indifferenziata è di circa 23 mila tonnellate.

Nella città della Piana, è bene ricordarlo, esistono siti appositi dove poter conferire tutti quei rifiuti che esulano dalla raccolta ordinaria, quali:

  • ingombranti
  • imballaggi voluminosi
  • legno
  • rottami ferrosi
  • rifiuti speciali
  • apparecchiature elettriche ed elettroniche
  • rifiuti inerti
  • pneumatici
  • olio esausto
  • pile
  • farmaci.

Il pattume non costituisce però solo un problema, può bensì essere una risorsa nella prospettiva della riduzione e del recupero. A patto che venga gestito secondo determinate scale di priorità:

  • riutilizzo
  • riciclaggio
  • rivalorizzazione come materia prima
  • recupero energetico come combustibile
  • smaltimento in discarica.

Un bene che può dunque essere riutilizzato e immesso in un sistema di economia circolare: sistema economico finalizzato all’impiego dei materiali riducendo gli sprechi e riprogettandoli.

V.D.

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