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Agenda Sud 34 chiede equa ripartizione delle risorse nel Meridione

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LAMEZIA. “E’ mia intenzione estendere, anche ai trasporti, la ripartizione dei fondi statali al 34 per cento, ovvero esattamente la quota spettante alle Regioni del Mezzogiorno d’Italia in base alla densità di popolazione. Nelle Regioni del Sud, infatti, vive il 34,43% della popolazione italiana a cui, in realtà, va solo il 23% della spesa pubblica. Per questo fortemente supporterò l’attività di Agenda Sud 34, che nasce con l’obiettivo di ottenere l’equa ripartizione della spesa pubblica ordinaria al 34,43%. Su questo argomento sono tornata più volte e sto insistendo sul tema proprio perché lo considero uno strumento fondamentale di sostegno e rilancio per il nostro Mezzogiorno. Tra l’altro, tale misura è in totale coerenza con il passaggio del contratto di governo dedicato al Sud, nel quale vi è scritto che nel Paese devono essere adottate politiche omogenee”.

E’ uno stralcio del emssaggio di saluto che il ministro per il Sud Barbara Lezzi ha inviato ai delegati di Agenda Sud 34 che si sono ritrovati per il loro terzo incontro nella sede di Unioncamere Calabria a Lamezia Terme. L’esponente dell’esecutivo nazionale non ha potuto partecipare personalmente come promesso ma, con la sua missiva, ha voluto far sentire comunque la sua vicinanza e il suo sostegno al movimento che sta raccogliendo consensi in tutto il Meridione. Tra i tanti promotori di Agenda Sud 34, molti dei quali presenti al convegno di Unioncamere, c’erano Rosella Cerra, Luca Pepe, Pino Aprile, Amedeo Colacino, Gregorio Crudo, Andrea Boffi. Tanti gli interventi in sala da parte di parlamentari del Movimento 5 Stelle arrivati anche da altre regioni.

Nel corso del dibattito è stata chiesta a gran voce l’equa ripartizione delle risorse pubbliche tra nord e sud.

A questo proposito è stata illustrata la petizione presentata al Parlamento europeo che è stata dichiarata ammissibile proprio nel 150mo anniversario dell’unità d’Italia.

La petizione è stata prodotta da Unione Mediterranea e promossa tramite la lista civica Terra Nostra.

Vittorio Daniele, docente di Politica economica all’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha detto chiaramente che assegnare il 34 per cento delle risorse al Sud non vuol dire fare assistenzialismo.

Il docente ha ribadito che è statisticamente provato che il Mezzogiorno riceve meno fondi rispetto al centro-nord.  Boffi, esperto di progettazione europea ha sollecitato enti e istituzioni a incrementare la formazione dei professionisti per l’elaborazione dei progetti europei. Ciò in modo che i progetti in questione vadano a buon fine e i soldi siano realmente spesi.

Gianluca Callipo, presidente di Anci Calabria, ha fatto notare che spesso i comuni non hanno le risorse per formare i professionisti e quindi succede che non si riesce a partecipare ai bandi. Callipo ha reclamato ‘autonomia concreta per gli enti locali’ che oggi vivono il dramma dei tagli ai fondi destinati alla spesa pubblica. Gregorio Crudo, in rappresentanza degli studenti dell’Unical, ha invocato l’equa ripartizione delle risorse anche per le università. Una distribuzione omogenea dei fondi darebbe ulteriore slancio agli atenei del Sud e sicuramente fermerebbe la fuga dei cervelli verso le regioni del Nord e verso l’estero.

Redazione

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