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Arte Milano – The Factory, Raffaele Mazza Vince il Premio della Critica

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Arte Milano – The Factory, Raffaele Mazza Vince il Premio della Critica

Arte Milano – The Factory, Raffaele Mazza Vince il Premio della Critica

MILANO. La rivoluzione pop è stata di scena alla Fabbrica del Vapore, nei locali Ex Cisterne e Messina 2 in via Giulio Cesare Procaccini, grazie all’esposizione internazionale di arte contemporanea Arte Milano – The Factory.

La manifestazione è stata organizzata da ArtetrA Art Associates, con il supporto di Prince Group ed il patrocinio del Comune di Milano.

Ospite d’onore è stato il critico d’arte, intellettuale e giornalista Philippe Daverio.

La selezione delle opere è stata effettuata da un comitato di esperti, composto da: Armando Principe (Presidente Prince Group Foundation); Veronica Nicoli (Curatrice ed organizzatrice di eventi); Luca Cantore D’Amore (Critico d’arte); Federico Caloi (Critico d’arte); Jean Blanchaert (gallerista e critico d’arte) Claudio Pescio (Coodirettore di “Arte e Dossier” di Philippe Daverio); Marco Mastropietro (Gallerista) Alessandro Alessandroni (Gallerista) Tiziano Lentini (Esperto gioielli preziosi); Rosario Sprovieri (Curatore e direttore Mibact).

Oltre 150 gli artisti che sono stati selezionati e che hanno partecipato all’esposizione, il tema è stato “dominant reality (Pop Revolution)” nella sua accezione di evoluzione del post modernismo, nel quale l’arte diventa espressione della ricerca di valori ed autenticità lontani e quasi caduti nell’oblio. Raffaele Mazza è stato selezionato con la seguente motivazione: “La presenza delle sue opere d’arte all’interno della Factory di Arte Milano testimonia la sua notevole valenza artistica.

Lei rende all’umanità tutta, un gran servigio, ergendosi a testimone è narratore dell’epoca in cui viviamo. Guerriero dei tempi moderni, la rivoluzione Pop è solo un altro modo di chiamare la trasformazione sociale culturale a cui lei “Artista” è vocato. Il suo talento, la sua visione, il suo genio creativo la rendono protagonista di una formidabile trasformazione globale”.

L’opera scelta ha come titolo “Figlio Mio”, sin dalla sua prima apparizione in pubblico all’evento Internazionale di Amalfi ha suscitato emozioni uniche, tanto da cogliere in quella occasione l’attenzione del critico Luca Cantone D’Amore il quale gli ha dedicato una recensione critica.

La kermesse pubblicizzata anche su Canale 5 nella Trasmissione di “Striscia la Notizia”, si è svolta nella capitale morale d’Italia, Milano, in una galleria d’eccezione, La fabbrica del Vapore, nella sale “Ex Cisterne” e “Messina 2” dove sono stati ospitati, la grande rassegna collettiva ed una personale dedicata al genio indimenticato di Andy Warhol, capo indiscusso della Pop Art.

La Fabbrica del Vapore è un grande esempio di archeologia industriale riutilizzato grazie all’impegno del Comune di Milano per soddisfare varie esigenze. Un’area multifunzionale che distribuisce equamente i propri spazi ad associazioni, all’organizzazione di happening ed iniziative di stampo culturale ed educativo.

Raffaele Mazza e il prof. Philippe Daverio
Raffaele Mazza e il prof. Philippe Daverio

L’evento The Factory vuole trasformare la Fabbrica del Vapore in una sorta di Leviatano della Pop Art, così come avrebbe amato Andy Warhol, che accoglie coloro che vogliono essere attori consapevoli di un teatro multidisciplinare e multimediale dove tutto si farà arte, dagli antichi telai della ditta Carminati ai volti brillanti dell’élite intellettuale milanese. The Factory (La Fabbrica) era il nome che Andy Warhol dava al suo studio (anzi più di uno) che l’artista americano aveva trasformato in un vero e proprio santuario profano.

Dalla musica al cinema, dalla pittura alla scultura, Warhol aveva trasformato il proprio atelier in una sorta di “teatro-officina” dove ogni protagonista, gli artisti stessi, subiva un processo di reificazione. Divenivano oggetti, simboli, icone riproducibili all’infinito. Altri protagonisti della corrente artistica degni di essere menzionati sono Roy Lichtenstein, Tom Wesselmann, Claes Oldenburg, James Rosenquist, Ed Ruscha e Martial Raysse.

Nella cerimonia d’inaugurazione il Prof. Philippe Daverio, ha tenuto una conferenza dal titolo: “Che mille fiori fioriscano (Mao Zedong), Poiesis è azione” al suo intervento si è abbinato quello del vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo; successivamente il professor Daverio ed il comitato di selezione hanno visitato la mostra ricca di opere “straordinarie”.

L’onore di essere stato scelto da una giuria di prestigio, composta da autorevoli personalità del mondo dell’arte e della cultura in un evento di una simile importanza, di certo è una grande soddisfazione, ma poi, essere meritevole del “Premio della Critica”, è sicuramente un emozione “forte”, a Mazza viene infatti assegnata una targa con la seguente motivazione.

“Per il sentimento religioso e spirituale tangibile nelle sue originali creazioni ed espresso con capacità tecnica espressiva” e di un Attestato di Merito con seguente motivazione: “Originario nella sanguigna Calabria il nostro autore con le sue sculture “più vere del vero” si fa interprete del sentimento religioso dei suoi conterranei, fede ancora viva e fremente come nei secoli scorsi.

Così si spiega quella donatelliana memoria…” a firma del Prof. Daverio, Nicoli e Principe. Mazza ringrazia il Comitato Critico per aver “valorizzato” la propria opera con un premio così importante, in particolare ringrazia Armando Principe, Veronica Nicoli e Marianna e tutto lo staff che instancabilmente e con inesauribile professionalità organizzano eventi di altissima rilevanza.

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