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L’artista MOZ da Lamezia a Tokyo

4 min di lettura

Il pittore lametino Marco Barberio approda in Giappone: è stato selezionato per partecipare alla fase finale di Art Olympia 2017, prestigiosa  competizione internazionale d’arte contemporanea che si svolgerà dal 17 al 25 giugno al Toshima City Government Office di  Tokyo.  Sono state scelte 100 opere su 1.717 lavori presentati da artisti di 81 paesi diversi.

di Valeria Folino

“Un pittore è come un prestigiatore che con i suoi giochi deve riuscire a sorprendere se stesso. E in questo sta la complessità. Un’opera, una volta terminata, mi deve sorprendere e rimandarmi più energie di quante ne ha impiegate l’artista per realizzarla”.  Così parlava Gino De Dominicis, il grande e controverso artista italiano. E di energie, i quadri di Marco Barberio, ne rimandano davvero tante a chi li osserva.

L’artista lametino Moz, come si firma Barberio, dipinge ritratti e paesaggi metropolitani con la tecnica che lui stesso definisce del  Sampled Realism  o Realismo Campionato : «Acrilici, spray e stencil –  tratto dalla coinvolgente ‘Lettura critica’ di Sonia Patrizia Catena  – “raccontano” luoghi, brand e colori del Nuovo Mondo in cui Vespa, Fiat 500, Coca Cola e Nike diventano icone di un stile, di un American Style. Simboli di una cultura pop e di consumismo, dove sono le cose e non le persone i veri protagonisti della scena. In Dodge, 500, Nike e Porsche gli oggetti pop sono rappresentati con la street art e divengono elementi di interior design, dalla strada entrano in casa mediante un calco in resina del muro. Nelle “inquadrature” pittoriche i paesaggi urbani non sono solo scenografie, ma momenti di sospensione, di perdita dei punti di riferimento. Sono inizi di storie, inizi di un film americano, fermi immagine che narrano episodi entro spazi definiti da cornici. Il tempo è congelato e la tensione inerte, mentre l’azione sembra “fuori campo”, in un mondo altro. Queste scelte linguistiche avvicinano Barberio al mondo del cinema, alla temporalità sospesa di Michelangelo Antonioni e, alla spazialità di David Lynch e Wim Wenders. Lo spazio rappresentato si svuota, le figure umane si dissolvono per lasciare il posto agli oggetti, ai mezzi di trasporto o ai cartelli stradali».

Quadri come ‘scatti’ di paesaggi urbani o volti umani immortalati in un momento preciso, forse, il “momento perfetto” che esplode in tutta la sua intensità tra i colori densi e brillanti della tela. Dalle sue opere, emergono attimi di un mondo che non conosce la banalità del quotidiano e lo spettatore quasi oltrepassa l’immagine per proiettarsi dentro la dimensione raffigurata dall’artista.

C’è in ogni opera di Maco Baberio una volontà narrativa di storie metropolitane che emerge da ogni dettaglio. Uno scorcio del 5th Avenue, una ragazza che attraversa con le cuffie in testa, due uomini di colore appoggiati su una limousine che sembrano parlare di affari loschi e, sullo sfondo, la vetrina di un banco di pegni, un angolo di una strada o un grosso camion americano: scene di vita che si “fermano” in un istante preciso nelle tele che risultano ugualmente dinamiche nelle forme, nei colori e nelle emozioni trasmesse al pubblico.

Abbiamo chiesto a Marco Barberio, alias Moz, come sceglie i suoi soggetti: «Per riuscire a scovare i soggetti – ha spiegato l’artista –  sono stato un paio di volte negli Stati Uniti e ho scattato centinaia di foto alle persone, per la strada. Ma ho anche ideato un’iniziativa, ancora in corso, attraverso l’utilizzo di Instagram: grazie all’aiuto della rete sto riuscendo a “reclutare” una grande varietà di soggetti, contattandoli direttamente, stringendo amicizie e scambiando idee. Vorrei mettere in evidenza la vita che le persone conducono nella vita reale, per le strade, in contrasto con quella virtuale che vediamo condivisa e, a volte falsa, sulla rete».

Per ammirare l’arte e lo stile di Moz si può  ‘visitare’ la galleria delle sue opere su Mozgallery.  L’artista è apprezzato e quotato a livello nazionale ma, negli ultimi anni,  è approdato anche in esposizioni internazionali importanti. È di questi giorni la notizia che Barberio è stato selezionato per partecipare alla fase finale di Art Olympia 2017, che si svolgerà dal 17 al 25 giugno al Toshima City Government Office di Tokyo: sono state scelte 100 opere su 1.717 lavori presentati da artisti di 81 paesi diversi. La prestigiosa competizione internazionale d’arte contemporanea si svolge ogni 2 anni a Tokyo e prevede consistenti premi in denaro.

Pochi mesi fa, esattamente a novembre, il pittore aveva preso parte alla mostra “Root to Bloom” nella Principle Gallery di Alexandria, a Washington. Tra le 1000 opere presentate da artisti provenienti da tutto il mondo sono stati selezionati, da giuria di noti artisti ed esperti, 2 quadri di Barberio.
Nel 2016 ha esposto le sue opere, ricevendo tra l’altro un riscontro positivi dal pubblico, al SATURA art gallery per la tredicesima edizione di Arte Genova e nel 2015 ha partecipato, con uno dei suoi lavori, all’evento internazionale di mostra contemporanea “Arte a palazzo” nella prestigiosa location di Palazzo Fantuzzi, una cinquecentesca residenza nobiliare del Rinascimento bolognese, oggi nuova sede della Galleria Farini Concept.

 “Quando ho ricevuto la notifica via mail nel cuore della notte”, rivela Marco, “non ci potevo credere: ero entrato nella short-list di Art Olympia 2017. Tutti i miei sforzi e la mia caparbietà nel partecipare ad un premio così notevole e così lontano dalla mia cultura sono stati alla fine premiati.”

La votazione finale dell’evento Art Olympia avverrà il 7 giugno a Tokyo: Lameziaterme.it sostiene il suo artista assieme a tutta la città

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