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Bandiera sul cuore: intervista ad Erica Mou

3 min di lettura

Erica Mou in concerto al Cafè Retrò, per il lancio del suo nuovo singolo Roma Era Vuota

 

Parte con una live session di Roma Era Vuota, il nuovo singolo estratto dal suo ultimo cd Bandiera Sulla Luna, il concerto che Erica Mou ha tenuto venerdì 30 marzo al Cafè Retrò di Lamezia.

Roma Era Vuota è stato anche il suo nuovo video, girato da Paolo Briguglia, che ha saputo esaltare il pezzo con un video poetico ed emozionante, un piccolo velocissimo film sospeso fra sogno e ricordo, fra sequenze in un ruvido vhs e immagini iconiche della capitale.

E proprio tutto il cd della cantautrice pugliese, arrivata alla quinta raccolta di inediti, racconta di nuove frontiere, nuovi spazi da conquistare. L’album è diviso in due parti, quella iniziale piena di caos, e quella conclusiva più “costruita”, più riflessiva e nostalgica. In mezzo uno spartiacque, la cover di Azzurro di Paolo Conte: ma a pervadere il lavoro c’è la nostalgia di chi sente di aver raggiunto un traguardo e allo stesso momento chi guarda al passato per guardare poi al futuro, ad un nuovo percorso.

In questo senso, Bandiera Sulla Luna è forse il disco più riuscito della Mou: maturo, con uno stile ormai bene a fuoco e minimal quanto basta, con testi diretti e personali e musiche tutte incentrate su arrangiamenti scarni, quassi interamente costruiti sulle chitarre acustiche.

Abbiamo incontrato Erica prima del suo live a Lamezia.

 

VA: il tuo ultimo cd è del 2017, Bandiera Sulla Luna. Fare cantautorato oggi è un terreno scivoloso: tu però hai fatto più di 600 live, sei stata in giro un po’ in tutta Europa… pianti mai bandiera da qualche parte?

EM: Io mi innamoro molto dei posti, e non ho grande difficoltà a sentirli “casa”, diciamo che mi adatto con grande facilità ai posti nuovi. Quando entro in una casa, e ci devo vivere, anche se so che è per un periodo limitato, io la personalizzo al massimo: perché mi piace non sentirmi provvisoria anche nella provvisorietà. E Bandiera Sulla Luna è una conquista ma anche un passaggio: la luna è lontana, ma nell’universo è a due passi da noi, c’è tantissimo altro da andare a vedere, a conquistare in un senso molto più interiore che nel senso dominante. Proprio una conquista intima, di ciò che senti come caldo, che ti appartiene.

VA: Hai parlato di personalizzare una casa: tu hai fatto da poco una cover di Azzurro completamente differente da ogni altra cover, molto “tua”, molto straniante eppure dolcissima. Che tipo di musica ti piace trasmettere?

EM: A me piacerebbe continuare così, fra due mondi. Ho una visione ovviamente parziale e soggettiva della mia musica: però penso che nei miei 5 album pubblicati non ho mai fatto niente di uguale ad altro, neanche di mio. Tra di loro, a livello di suono, sono molto diversi perché sono cambiata io. A me piace crescere, quindi spero nel tempo di non ripetermi mai ma non per un vezzo, ma perché vorrei maturare ogni giorno di più. Chiaramente io tendo ad avere un equilibrio, come hai detto tu: mi piace contenere il passato oggi, quindi un passato che ogni giorno è diverso.

VA: Hai debuttato su grande schermo con Oltre, track inserita nella OST del film I Baci Mai Dati di Roberta Torre: ti piace lavorare per il cinema?

EM: Mi piace parecchio il cinema, e per questo mi chiamano vecchia! Ho scritto anche per il film di Papaleo, Una Piccola Impresa Meridionale, e anche per Pupi Avati insieme a Gualazzi, ma anche per tantissimi documentari: è una delle cose più belle. Come penso io, chiunque scrive musica lavora per immagini: quindi quando poi le vedi “vere” è un colpo al cuore grande, e dai registi si impara tantissimo. L’esperienza che ho fatto con Rocco Papaleo è qualcosa che va molto oltre il suo film o la mia canzone….

 

Valentina Arichetta

 

 

 

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