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Calabria, il consiglio regionale approva la legge antindrangheta

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approvata la legge antindrangheta

Approvata la legge conosciuta come “Legge anticlan o antindrangheta”

REGGIO CALABRIA. Il presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, ha ringraziato il consigliere Arturo Bova dopo l’approvazione in consiglio regionale della proposta di legge conosciuta come “Legge anticlan o antindrangheta” per l’impegno profuso ed ha espresso parole di apprezzamento su questa proposta di legge.

“È una legge -ha detto – che si muove dentro le competenze della Regione e che, quindi, non può avere assolutamente un carattere taumaturgico. Il fenomeno della criminalità organizzata richiede, infatti, strumenti e adeguamenti normativi innanzitutto a livello nazionale”.

Arturo Bova, presidente della Commissione regionale anti ‘ndrangheta
Arturo Bova, presidente della Commissione regionale anti ‘ndrangheta

Oliverio, dopo aver rivolto un ringraziamento alla Magistratura ed alle forze dell’ordine per il lavoro di contrasto alla criminalità, ha sottolineato il carattere della proposta di legge, in cui è fondamentale la trasparenza nella destinazione delle risorse pubbliche e il sostegno agli amministratori locali.

“Il rispetto delle regole, ad ogni livello -ha sottolineato Oliverio- è alla base del contrasto alla criminalità. Un capitolo importante è rappresentato dalla parte riguardante il gioco d’azzardo che trova in questa legge una giusta impostazione per il suo contrasto. Il gioco d’azzardo è un fenomeno diffuso. Con questa legge si affronta il problema in termini equilibrati e giusti, non dimenticando che attorno alle sale da gioco ruota anche un’economia illegale, mentre altra cosa sono le attività ludiche che sfociano nel gioco d’azzardo. Abbiamo previsto regole che cercano di evitare soprattutto che le fasce giovanili incontrino queste occasioni”.

“Credo – ha concluso Oliverio – che attraverso questa legge si lanci il messaggio forte e positivo di una convergenza unanime del Consiglio regionale, sulla frontiera della legalità e sul contrasto all’illegalità, proponendo un ruolo attivo, di propulsione e di affermazione di una cultura nuova che deve crescere. Perché la rete delle istituzioni locali possa ritrovarsi insieme in una cultura della legalità condivisa”.

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