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Lande desolate. Ex governatore Oliverio assolto perché “il fatto non sussiste”

2 min di lettura
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Decisione del Gup al termine del processo con rito abbreviato

CATANZARO. Assolto perché “il fatto non sussiste” l’ex presidente della Giunta regionale della Calabria Mario Oliverio, del Pd.

Lo ha deciso il gup di Catanzaro Giulio De Gregorio nell’ambito del processo con rito abbreviato “Lande desolate” che vedeva Oliverio, difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Armando Veneto, accusato di abuso d’ufficio e corruzione.

La Procura aveva chiesto una condanna a 4 anni e 8 mesi di carcere.

L’inchiesta della Procura di Catanzaro riguarda presunte anomalie riscontrate nella realizzazione di tre opere pubbliche (due delle quali incompiute): l’aviosuperficie di Scalea, l’ovovia di Lorica e piazza Bilotti a Cosenza (unica portata a termine).

Oliverio è stato l’unico imputato a essere giudicato in abbreviato, gli altri imputati rinviati a giudizio – l’on. Enza Bruno Bossio del Pd e suo marito Nicola Adamo, già vicepresidente della Giunta regionale sono stati prosciolti dal gup con una sentenza di non luogo a procedere perché “il fatto non sussiste” – saranno processati con rito ordinario.

L’udienza è fissata per il 7 ottobre.

Secondo l’ipotesi accusatoria, gli imputati avrebbero cercato di rallentare l’esecuzione dei lavori di Piazza Bilotti, eseguiti dal “gruppo Barbieri” che, in cambio, avrebbe ottenuto ulteriori finanziamenti per altri lavori ritenuti dall’accusa “non dovuti né legittimamente esigibili”. Rallentamento, secondo la Procura Catanzaro, il cui fine era di natura politica per non far inaugurare al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto – che in quel periodo era ricandidato – la piazza che si trova nel centro cittadino.

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