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Campagna “Primule” MiBACT: adesione del Museo archeologico lametino

2 min di lettura

Sul web e sui social dei luoghi della cultura sbocciano le primule del patrimonio culturale 

Ribadendo lo slogan L’Italia rinasce con un fiore, il MiBACT affianca al marchio con i petali fucsia dei padiglioni concepiti per la campagna di vaccinazione la primula del Verrocchio con l’hashtag #VaccineDay.

Lo stesso ha fatto il Museo archeologico lametino, che sulla sua pagina Facebook ha condiviso un post abbracciando la campagna di sensibilizzazione. Fiori e piante usate come segno di rinascita e come primavera dei sensi e della speranza; a tal proposito il museo ha scelto di condividere con gli utenti l’immagine di un coperchio in terracotta conservato tra le teche della sezione medievale che riporta impressi i contorni di una felce.

Nel medioevo la pianta era usata in diversi preparati, dai filtri d’amore alle soluzioni per tenere lontani gli spiriti malvagi e nella simbologia era associata all’acquisizione di una nuova ninfa vitale: la scelta del reperto per la campagna social non è stata dunque causale e si inserisce nella lunga lista degli istituti culturali che appoggiano l’iniziativa.

Contro l’inverno della pandemia, il patrimonio culturale statale sboccia con le primule intarsiate nel fregio di camino  a Palazzo Ducale di Gubbio, ricamate sul  costume tradizionale della Calabria del Museo delle Civiltà di Roma, dipinte sulle porcellane del Servizio Raggi alle Galleria Nazionale di Palazzo Spinola a Genova; stampate su una cartolina del 1919 del Fondo Cesare Poma nell’Archivio di Stato di Biella, presenti nelle Cinquecentine della Biblioteca Universitaria di Cagliari, nei volumi di Flora italiana ossia Raccolta delle piante più belle che si coltivano nei giardini d’Italia nella Biblioteca Palatina di Parma o nella corona di fiori della Ninfa alata nella Saletta neoclassica di Palazzo Reale a Napoli.

Il mondo della cultura, fortemente segnato dalla pandemia globale, vuole rinascere e lo fa ancora una volta digitalmente in un’ottica di celere ripresa delle proprie attività guardando al #VaxDay come al primo spiraglio di luce in un anno buio pesto.

Felicia Villella

 

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