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Catanzaro, Aldo Quattrone lascia la carica di rettore dell’Università Magna Graecia

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Aldo Quattrone - Lameziatermeit

Aldo Quattrone, ex rettore dell'Università Magna Graecia di Catanzaro

Il messaggio del sindaco Sergio Abramo

Testo della dichiarazione del sindaco Sergio Abramo:

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Aldo Quattrone, ex rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro

“Non poteva mancare, in una cerimonia così densa di significati, il saluto della Città, da me rappresentata, al prof. Aldo Quattrone che lascia, dopo sei anni, la carica di Rettore della nostra Università. Un momento vissuto con sincera emozione e altrettanto sincera commozione. Come sindaco che ha condiviso gran parte del percorso del rettore, voglio esprimere il mio pensiero sul suo straordinario rapporto con la città di Catanzaro.
Aldo Quattrone è innanzitutto un uomo generoso, disponibile al dialogo, convinto delle sue idee, ma nello stesso non chiuso alla discussione. Con lui ho avuto molti momenti di incontro e non sono mancati, come è normale che sia quando si occupano postazioni di responsabilità, anche alcuni momenti di tensione, fortunatamente rari.
In ogni occasione, ho sempre avuto la certezza di confrontarmi con una persona onesta e trasparente, animata dall’ansia di fare qualcosa di costruttivo per la sua comunità universitaria. I traguardi raggiunti nel campo della medicina e della ricerca non gli hanno fatto perdere quella che io considero una rarissima qualità al giorno d’oggi: l’umiltà che solo i grandi uomini possono avere.

Gli sono grato non solo per quello che ha realizzato, ma anche per avermi concesso l’onore della sua amicizia. Aldo Quattrone non è catanzarese. Nella nostra città è arrivato nel lontano 1983 e in questi 34 anni, si è saldato tra il prof. Quattrone e la città un legame così stretto da farmi dire che egli ama questa nostra città più di tanti catanzaresi. Ci siamo confrontati innumerevoli volte sulle problematiche cittadine, sul processo di integrazione tra l’Università e il territorio, sul grande contributo che l’Università può dare al Capoluogo per costruire un futuro importante. E anche su questo terreno, Aldo Quattrone non si è limitato alle enunciazioni teoriche, ma ha lavorato – con risultati straordinari – alla crescita del campus, all’inserimento di attività universitarie nel centro storico, all’integrazione di docenti e studenti con il tessuto vivo della città.

Sindaco Sergio Abramo - LameziaTerme.it
Sindaco Sergio Abramo

Ed è questo, al di là dei prestigiosi risultati acquisiti in campo nazionale e internazionale dalla “Magna Graecia”, il vero e grande capolavoro di Aldo Quattrone: oggi finalmente la città di Catanzaro sente “sua” l’Università, finalmente si è realizzata la saldatura tanto auspicata tra Ateneo e società civile catanzarese.

Aldo Quattrone ha perseguito questo obiettivo con generosità e tanto coraggio, incurante anche delle critiche. Ha intuito che la città chiedeva uno sforzo all’Università per rivitalizzare il centro storico ed è stato conseguente, prima con la Facoltà di Sociologia, poi con i master e i corsi di specializzazione che inizieranno a breve nel complesso del San Giovanni. Certo, tanto lavoro ci attende ancora, ma la strada è tracciata.

Sono certo che anche il suo successore, il prof. De Sarro, sarà un interlocutore altrettanto attento e sensibile. Ci attende la sfida – non più rinviabile – dell’integrazione tra le Aziende Ospedaliere che dovrà portare ad una sempre più alta qualità dell’offerta sanitaria del Capoluogo. Gli Ospedali pubblici e le Facoltà di Medicina e Farmacia dovranno concorrere a formare uno straordinario sistema, quello che più volte ho definito “La città della buona sanità e della ricerca scientifica”. Concludo con una certezza e un augurio. La certezza è che Aldo Quattrone, reggino di nascita e catanzarese di adozione, è un simbolo dell’unità di questa nostra Calabria che deve mettere da parte per sempre contrapposizioni e campanilismi. L’augurio è che l’esperienza e la straordinaria competenza del prof. Quattrone siano ancora al servizio di questa nostra terra e di questa nostra città, con ruoli magari diversi, ma sempre con la testa ed il cuore rivolti verso il bene comune”.

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