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Catanzaro: Granato (M5S) insorge contro demolizione centro storico

2 min di lettura
Bianca Laura Granato, senatrice M5S

Bianca Laura Granato

“Giunta Abramo ha fretta di sbarazzarsi dei simboli della città”

Comunicato stampa:

«Il centro storico di Catanzaro va difeso dall’istinto distruttivo di una modernità affaristica, immemore e incapace di riqualificare, di rivitalizzare ogni patrimonio legato all’identità storica e culturale della comunità». Lo afferma, in una nota, la senatrice M5s Bianca Laura Granato, segretaria della commissione Istruzione pubblica e Beni culturali, sostenendo il sit-in del prossimo martedì 17 luglio promosso da Italia Nostra per fermare gli interventi di demolizione previsti nel centro storico di Catanzaro.

La parlamentare 5stelle annuncia, peraltro, che firmerà la petizione di Italia Nostra nazionale in favore del centro storico catanzarese, sospinta dalla locale sezione guidata dalla docente Maria Adele Teti e di cui primo firmatario sarà il celebre archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis.

«La giunta comunale di Catanzaro – attacca la senatrice del Movimento 5stelle – ha fretta di sbarazzarsi dei simboli della città. Perciò si muove cieca e sorda in pericolosa autonomia, senza ascoltare la coscienza civile e i residenti. Ne ha dato già prova con evidenti doppiezze circa il recente Accordo di programma sul sistema metropolitano. Darò il mio contributo civico, politico e istituzionale per bloccare questo progetto, folle, di selvaggia amputazione del centro storico, anche coinvolgendo colleghi parlamentari, esponenti del mondo della cultura, dell’informazione e delle istituzioni di tutela».

«Non possiamo permettere – conclude Granato – che il centro storico di Catanzaro resti vittima del solito vizio della vecchia classe dirigente: disintegrare la memoria storica a spese della comunità, specie per interessi elettorali e di potere. Questa non è politica del futuro, ma ci riporta indietro ai tempi della speculazione selvaggia, che tanto male ha prodotto in tutta la Calabria».

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