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Collettiva Tonne libere: è 25 aprile tutti i giorni!

3 min di lettura
festa della liberazione

11 aprile 1944

Ai miei cari figli, quando voi potrete forse leggere questo doloroso foglio, miei cari e amati figli, forse io non sarò più fra i vivi.

Questa mattina alle 7 mentre mi trovavo ancora a letto sentii chiamare il mio nome. Mi alzai subito. Una guardia aprì la porta della mia cella e mi disse di scendere che ero atteso sotto. Discesi, trovai un poliziotto che mi attendeva, mi prese su di una macchina e mi accompagnò al Tribunale di Guerra di Via Lucullo n. 16. Conoscevo già quella triste casa per aver avuto un altro processo il 29 febbraio scorso quando fui condannato a 15 anni di prigione. Ma questa condanna non soddisfece abbastanza il comando tedesco il quale mandò l’ordine di rifare il processo.

Così il processo, se tale possiamo chiamarlo, ebbe luogo in dieci minuti e finì con la mia condanna alla fucilazione. Il giorno stesso ho fatto la domanda di grazia, seppure con repulsione verso questo straniero oppressore. Tale suprema rinuncia alla mia fierezza offro in questo momento d’addio alla vostra povera mamma e a voi, miei cari disgraziati figli.

Amatevi l’un l’altro, miei cari, amate vostra madre e fate in modo che il vostro amore compensi la mia mancanza. Amate lo studio e il lavoro. Una vita onesta è il migliore ornamento di chi vive. Dell’amore per l’umanità fate una religione e siate sempre solleciti verso il bisogno e le sofferenze dei vostri simili. Amate la libertà e ricordate che questo bene deve essere pagato con continui sacrifici e qualche volta con la vita. Una vita in schiavitù è meglio non viverla. Amate la madrepatria, ma ricordate che la patria vera è il mondo e, ovunque vi sono vostri simili, quelli sono i vostri fratelli.Siate umili e disdegnate l’orgoglio; questa fu la religione che seguii nella vita. Forse, se tale è il mio destino, potrò sopravvivere a questa prova; ma se così non può essere io muoio nella certezza che la primavera che tanto io ho atteso brillerà presto anche per voi. E questa speranza mi dà la forza di affrontare serenamente la morte.

PIETRO BENEDETTI,
partigiano.

LA MEMORIA VA ESERCITATA, specialmente in tempi come questi  in cui, grazie all’attuale governo stiamo vivendo una pericolosa e preoccupante deriva fascista.

RAZZISMO, OMOFOBIA, SESSISMO, SPECISMO, LA MATRICE E’ UNICA, SEMPRE LA STESSA E  BISOGNA LOTTARE TUTTI INSIEME PER LA LIBERAZIONE, ogni giorno nel quotidiano.

Ribadiamo con forza la necessità di prendere le distanze da qualunque atteggiamento di matrice fascista perchè è necessario prendere una posizione, lottare per la libertà. BISOGNA ESSERE ANTIFASCISTI!

Non esiste un metodo migliore per vivere il presente, se non quello di ricordare ciò che è avvenuto, in questo caso proprio nella nostra nazione, ragion per cui esiste il 25 APRILE, istituito per ricordarci tutto quello che abbiamo subito allora, tutto quello di cui ci siamo liberati e che non deve ripetersi mai più!

I Partigiani, la maggior parte giovanissimi, hanno rinunciato ai loro affetti, alla loro vita, hanno versato il loro sangue nei giorni della Resistenza, perché non potevano accettare di vivere in un mondo ingiusto e crudele.

Purtroppo ciò che accade oggi è possibile solo perché molti hanno dimenticato, ma le loro parole risuonano nei cuori di chi vuole difendere il nostro presente e il nostro futuro, la nostra libertà.

E’ 25 APRILE TUTTI I GIORNI!

Collettiva Tonne Libere

 

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