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Comitato legge 12 Lamezia: ci sentiamo presi in giro ed umiliati

2 min di lettura

I lavoratori delle legge 12 in questi lunghi anni si sono interfacciati con diverse soggetti politici che hanno governato questa bistrattata, sfruttata, umiliata terra

Comunicato Stampa

Presi in giro da Politici benestanti che dichiarano di lavorare per il bene comune!!!!

A gran voce possiamo dire di aver incontrato durante il nostro travagliato iter legislativo tante maschere e pochi, anzi pichissimo volti, come quello di una gran Donna calabrese vera e sincera Jole Santelli e quello della coerenza e dell’onestà di Gianluca Persico. E si proprio cosi, oggi ne siamo consapevoli più che mai, che tutto muta senza che nulla cambi.

Che i politici siano degli abili trasformisti, in barba alle migliori drag queen, è un’amara consuetudine oramai, ma mai e poi mai avremmo potuto immaginare di leggere comunicati stampa congiunti, di alcune sigle sindacali, che udite udite, invece di prendere le distanze da chi da anni illude 208 lavoratori, preferisce, chissà per quale ragione, prendere le distanza da i loro tesserati, che poi tesserati disoccupati non si è mai sentito.

Ci sentiamo presi in giro ed umiliati, ci sentiamo usati per scopi beceri, che nulla hanno a che fare con le nostre persone e tutto questo solo perché, in Calabria nessuno osa prendersi la responsabilità di dare un misero lavoro (oltretutto dovuto) a lavoratori onesti e vogliosi. Leggi, Decreti, emendamenti, Commissioni, Giunte, Consiglio regionale, Pareri Legali, articoli di giornale, articoli su social media, televisione Nazionale ecc… tutti pronti a darci contro! Ma per cosa? Solo perché rivendichiamo un nostro diritto? Solo perché abbiamo necessità di lavorare? Solo perché vogliamo dare alla nostra amata terra un apporto fatto da giovani professionisti?

Tante sono le nostre domande alle quali non abbiamo avuto risposte, però una cosa oggi è veramente lapalissiana…che qui i Miseri non siamo noi.

La verità è che nessuno in questa nostra amata terra fa il proprio dovere sul serio e fino in fondo. Ma se riuscissimo a capire che il contributo di ciascuno di noi rende migliore l’intera comunità avremmo compreso il significato dell’essere orgogliosamente calabresi.

Dignità, si tratta di partire da questa per poi ottenere l’altrui stima nel lavoro, in politica e in tutti i settori della vita quotidiana e divenire apprezzati fuori dal nostro territorio per le nostre arti, per le professioni, per ciò che siamo.

Si dignità, quella che tutt’oggi contraddistingue il bacino dei precari della legge 12, che hanno con impegno e professionalità, lavorato a testa bassa e senza prospettive future.

Oggi alla luce di ciò che sentiamo dire su di noi, sembra un miraggio che inganna il pensiero ed invece altro non è che l’unica via per uscire dal degrado.

Dovere e dignità, a cominciare da chi riveste cariche istituzionali su mandato popolare, per dare l’esempio; per insegnare ad ogni singolo cittadino a sentire sulle proprie spalle il peso e l’importanza di essere uomini liberi…

Si siamo rimasti soli, ma orgogliosi di essere uomini liberi e ricchi di DIGNITÀ.

Comitato legge 12 Lamezia

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