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Tra il prima e il dopo, conclusa la mostra di pittura di Daniele Spisa

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Conclusa con successo la mostra di pittura Tra il prima e il dopo di Daniele Spisa presentata dall’associazione culturale “Altrove” nella sua sede operativa di Lamezia Terme.
Daniele SpisaIniziata il 22 ottobre, la mostra racconta sedici storie diverse attraverso un loro particolare che illumina ogni singola vicenda evocata e legate da un viaggio in treno o con ogni altro mezzo di trasporto.
I sedici dipinti rappresentano l’esito di una ricerca, condotta da Daniele Spisa, pittore, scenografo e architetto, sulla drammaturgia contemporanea colta nell’istante catturato dalla immaginazione e dallo sguardo dell’osservatore che riesce a captare «la rete di percorsi narrativi – chiarisce l’autore – che escono dal quadro per tuffarsi in una realtà solo apparentemente ordinaria. Ognuna di queste storie ha una sua identità e mi piace pensare che le mie opere fermano in un istante quello che accadeva prima e quello che accade dopo».
I racconti dei dipinti si imperniano, per lo più, su ciò che accade nei bar dei treni a persone appartenenti a varie classi sociali, da quelle più abbienti e quelle meno abbienti, mettendo in luce la loro dimensione umana e sociale, il loro modo di essere e la loro provenienza da altri Paesi del mondo.
In particolare, un quadro richiama il tema dell’immigrazione raccontando, senza traumi, la vicenda di una donna, di nazionalità non italiana, che cerca di sfuggire al controllo dei ferrovieri spostandosi continuamente, perfino nella toilette del treno, ma passa inosservata anche quando si avvicina al bar dove i controllori ferrovieri stanno sorseggiando una tazzina di caffè.
Tutte le storie sono incorniciate in una splendida scenografia che rispecchia l’attività di scenografo, svolta da Daniele Spisa, per il quale «la scenografia non ha una funzione decorativa ma è parte integrante delle immagini raffigurate alle quali conferisce maggiore forza e vitalità supportata da colori accesi, rarefatti, talvolta sfumati dalla luce».
L’arte di Daniele Spisa non si colloca in alcuna corrente codificata e tradizionale ma nasce esclusivamente dalla sua immaginazione e creatività nonostante il palese amore per i grandi pittori classici.
«Io sono un narratore, – dichiara – per 45 anni ho fatto lo scenografo di teatro, un po’ dovunque, e provengo dal mondo del teatro più tradizionale e consolidato, compreso quello napoletano.
Il mio proposito per il futuro è quello di continuare questa mia ricerca volta soprattutto a raccontare storie, prima e dopo, in situazione di ambienti chiusi o meglio negli interni di case e luoghi circoscritti».
Daniele Spisa ha maturato prestigiose esperienze in ambito scenografico e scenotecnico avendo collaborato come direttore di allestimenti teatrali con compagnie diverse e con artisti di respiro internazionale come Toni Servillo, Vittorio Gasmann, Roberto De Simone, Luca Ronconi.
Il suo nome è legato a Lamezia Terme per il fatto che nel 2009 ha firmato la Convenzione per l’affidamento dell’incarico di esperto tecnico degli allestimenti dell’attività teatrale del Teatro Comunale di Lamezia Terme ed ha realizzato la ristrutturazione del Teatro Politeama trasformandolo in un vero e proprio teatro completo di palcoscenico attrezzato per produzioni e capace di ospitare le compagnie teatrali.
Sua anche una consulenza complessiva all’amministrazione del Comune di Lamezia Terme sugli spazi teatrali e di spettacolo esistenti.
Nel 2013 Daniele Spisa si è dedicato ai lavori di ristrutturazione del Teatro Grandinetti relativi alla progettazione e alla supervisione con l’obiettivo di rendere il palcoscenico adeguato alle vigenti norme sia sulla sicurezza che accessorie e aggiornare le varie dotazioni impiantistiche, insieme alla scenotecnica, ormai obsolete.

Lina Latelli Nucifero

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