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Conte: in questa fase avremo la possibilità di cambiare davvero le cose

2 min di lettura
Giuseppe Conte

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rilasciato pochi minuti fa, sulla propria pagina Facebook, una conferenza stampa

Il sistema di controllo epidemiologico che abbiamo adottato sta funzionando: i dati lo confermano. A distanza di un mese dall’inizio della Fase 2 i numeri sono incoraggianti.

Così esordisce il premier, affermando che le riaperture progressive che abbiamo adottato sono state la via più giusta.
Ora è giusto tornare ad una nuova socialità, ma è bene ricordarsi che se siamo in una condizione di sicurezza è perché insieme abbiamo accettato di compiere dei sacrifici e di modificare le nostre abitudini di vita.

Le uniche misure utili rimangono il distanziamento sociale e le mascherine ove necessarie. Il virus non è scomparso e i contagi, seppure in forte calo, lo confermano.

A livello europeo i ministri preposti stanno lavorando per rafforzare le connessioni europee, anche in vista della stagione turistica estiva. Ora è il momento di puntare sulla ripartenza di tutti i settori.

In tre mesi abbiamo stanziato 80 miliardi, pari a tre finanziarie, introducendo strumenti nuovi volti a molteplici settori. Ci rendiamo però conto dei forti ritardi e degli impedimenti burocratici, di cui già ho chiesto scusa.

Queste misure sono però solo l’inizio, occorre tornare a intervenire con nuove misure, più efficaci, su alcuni settori economici.

Recupero le parole del presidente Mattarella, occorre recuperare i nostri valori fondanti per affrontare questa delicata fase, in cui avremo la possibilità di cambiare davvero le cose.

L’UE sta mettendo a punto un piano da 750 miliardi, destinati alla ripartenza. E noi dovremo farci trovare pronti con un disegno riformista ampio: dobbiamo saper spendere bene i fondi europei.

Dobbiamo rilanciare gli investimenti, le infrastrutture e la digitalizzazione dell’Italia.

Dobbiamo puntare molto sull’istruzione e la ricerca, essere attrattivi per i giovani.
Un altro settore su cui occorre intervenire rapidamente è quello della giustizia, che rende l’Italia un paese ostico per le aziende.

Siamo al lavoro su una riforma del fisco, che è ad oggi iniquo e necessita un aggiornamento.

Lo dico chiaramente: i fondi europei, non sono un tesoretto del governo in carica, da usare a proprio uso e consumo. Sono una risorsa al servizio del paese che va sfruttata al meglio.

Per agire al meglio, convocherò per una settimana tutte le parti che possono contribuire a questa fase: le parti sociali e le menti più brillanti, oltre che le commissioni preposte.

La negoziazione europea è importante e fondamentale per il nostro futuro, è la via che ci conduce verso un futuro brillante.

Infine si rivolge ai giornalisti: parteciperemo ai progetti SURE e BEI dell’Europa, ma per quanto riguarda il MES rimango dell’idea che occorrono più dettagli su questo strumento ed una discussione in parlamento.
Ricordo a tutti che queste sono pur sempre risorse a prestito: non sono soldi regalati e occorre una valutazione attenta.

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