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Cosenza. Arcivescovo Nolè: “Jole Santelli era una di noi. Ci lascia coraggio e dignità”

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COSENZA. Si sono appena conclusi nella chiesa di San Nicola i funerali della governatrice Jole Santelli. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Francescantonio Moleè.

Ringraziamo il Signore per il bene fatto da questa donna a vantaggio di tutti noi. Guardando alla sua brillante personalità, ci chiediamo cosa ci lascia come testamento. Ci lascia la dignità, la riservatezza, la delicatezza nel gestire la sua vita pubblica e privata. Ci lascia il coraggio con cui ha affrontato la malattia, non facendola mai pesare a nessuno. Jole amava dire che la malattia ti dà tanti dolori ma ti fa conoscere la libertà, ti aiuta a non rispettare più le convenienze. Jole è stata una donna intelligente, preparata e determinata capace di svolgere il suo ruolo e di viverlo al meglio. Amava approfondire le questioni e lavorare per il bene comune”.

Questo uno stralcio dell’omelia che mons. Francescantonio Nolè, arcivescovo di Cosenza, ha pronunciato questo pomeriggio fa durante le esequie della presidente Jole Santelli. Il rito funebre è stato celebrato nella chiesa di San Nicola, nel cuore di Cosenza città natale della governatrice scomparsa per un arresto cardiaco nella notte tra mercoledì e giovedì. Al rito funebre hanno partecipato anche l’eparca di Lungro Donato Oliverio e l’arcivescovo emerito di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari. Tra i banchi della chiesa, mantenendo la doverosa distanza in ossequio alle misure anti-contagio i familiari della presidente Santelli e i componenti della giunta regionale. A rappresentare le istituzioni nazionali il premier Giuseppe Conte, la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, il ministro Luciana Lamorgese, unitamente a diversi altri rappresentanti dell’esecutivo e del partito di Forza Italia di cui Santelli era la coordinatrice regionale.

Nella sua omelia mons. Nolè ha ribadito: “Jole ha vissuto la sua fede senza ostentarla ma neppure nasconderla. Ha amato la sua terra, la sua città, la sua comunità ecclesiale di appartenenza. È stata testimone del dialogo e della pace, capace di accogliere e di comprendere, di farsi prossima ai bisogni della sua gente”. Per l’arcivescovo di Cosenza “Jole Santelli era una donna concreta. Così – ha rimarcato Nolè – è concreto oggi il nostro dolore. Con la sua elezione a presidente della Regione si era accesa una speranza tinta di rosa nel cielo nuvoloso della nostra Calabria. Iole è stata una di noi, santa e peccatrice come noi. Era una tenace credente, testimone della dignità della persona. E questo ci basta per conservare di lei un ricordo grato e riconoscente e proporla come esempio per le nuove generazioni. Cara Jole prega per noi”.

A conclusione del rito, mons. Nolè ha dichiarato: “Jole ha fatto già un miracolo ha radunato qui tutti voi insieme a tanti rappresentanti istituzionali a cui diciamo grazie. La presenza di uomini e donne di governo sia quella speranza e quel sostegno di cui questa terra ha bisogno. Ci vuole un patto tra istituzioni e Chiesa altrimenti non si va da nessuna parte. Serve un cammino educativo, di formazione alla legalità, alla fratellanza ma mancano gli educatori e un mea culpa lo dobbiamo fare tutti. Ci dobbiamo impegnare tutti affinchè questo Stato di diritto possa esprimersi in tutte le sue potenzialità. Dobbiamo farlo per dare speranza al futuro. Questo è il miglior modo per onorare la memoria di Jole. Non fermiamoci alle cose ordinarie, dobbiamo essere uomini veri in una terra che ha tante potenzialità. Seguiamo l’esempio dei santi di Calabria. Non basta reprimere bisogna educare perchè – ha concluso Nolè – davanti alla sua bara l’impegno di Jole sia un impegno di tutti”. m.s. 

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