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Cosenza. Ecco il ‘Bruzio’, la moneta parallela per aiutare i poveri

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il bruzio

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Si chiama il Bruzio, è una moneta in argento 800 di 26 millimetri di diametro e 9,5 grammi di peso

Sul fronte vi sono la numerazione, il logo del Comune di Cosenza e il valore (corrispondente a 20 euro). Sul retro campeggia l’effigie di Federico II di Svevia e il corso di validità.

Il Bruzio è un nuovo strumento di pagamento coniato a sostegno delle famiglie economicamente svantaggiate. Sostituisce i tradizionali sussidi economici, come i buoni spesa, con i quali l’Amministrazione comunale, nel corso dell’anno, e in particolare nel periodo delle festività natalizie, sostiene i bisognosi residenti in città.

Sarà diffusa in un circuito dell’economia locale, formato dai 24 operatori commerciali che hanno aderito all’iniziativa, rispondendo ad un avviso pubblico bandito dal Comune.

Il sindaco, Mario Occhiuto, l’ha definito “un’operazione di welfare distributivo, ma anche di innovazione e di marketing culturale”. “

Gli operatori commerciali che hanno aderito non sono solo i supermercati, ma ci sono anche attività importanti ed essenziali come farmacie e centri diagnostici e contiamo – dice Occhiuto – anche di implementare queste misure di welfare distributivo a sostegno delle persone svantaggiate con l’emissione di altre monete, grazie anche al risparmio che sarà realizzato in sede di rimborso che sicuramente non sarà riferito a tutte le monete emesse. C’è, infatti una grande attenzione da parte di collezionisti e cittadini che intendono conservare queste monete”.

Come funziona

Le aziende aderenti, una volta incassate le monete, potranno richiedere al Comune la trasformazione in denaro legale, al valore nominale, ma non prima del 1 luglio 2019 e non oltre il 31 dicembre 2019, data oltre la quale non saranno più rimborsabili. Quindi, se le monete non tornano indietro per essere rimborsate, il loro valore sarà tutto guadagno per le casse comunali. “Abbiamo voluto coniugare diversi aspetti. Anzitutto il welfare – ha detto invece Lino Di Nardo, assessore ai Tributi e all’Innovazione – essendo i Bruzi destinati alle famiglie meno abbienti, la cultura, con il conio sulla moneta dell’effigie di Federico II, ed anche l’economia, perché con l’emissione di circa 100 mila euro di monete, aumentiamo la massa comunale monetaria di questo importo”.

Quattro di queste monete, per un valore di 80 euro, verranno consegnate a ciascuna delle 1211 famiglie beneficiarie, in possesso dei requisiti previsti dall’avviso pubblicato dal Comune. Ciascun Bruzio dovrà essere speso entro e non oltre il 30 novembre del 2019 e per l’intero importo, in quanto non è consentito ricevere resto in euro. “Avremmo voluto fare di più – ha detto ancora l’assessore Di Nardo – ma, purtroppo, le domande sono state superiori a quelle che ci attendevamo e questo non è un buon segnale per l’economia cittadina”.

“Il periodo di sei mesi, prima del quale non potrà essere chiesto il rimborso, – ha aggiunto Di Nardo – ci consentirà di avere una massa monetaria in più nell’economia cosentina. Sarà questo un piccolo guadagno per il Comune, perché trasliamo di sei mesi l’esborso monetario”. L’iniziativa sarà programmata anche negli anni futuri con una diversa immagine: da Telesio, al Ponte di Calatrava ad Alarico.

Il sindaco Occhiuto ha poi annunciato un importante evento, che sarà organizzato insieme al Presidente dell’Ente nazionale per il Microcredito, Mario Baccini, che è stato nei giorni scorsi a Cosenza per partecipare ad un incontro a Palazzo dei Bruzi: la realizzazione a Cosenza della settimana europea della microimpresa culturale creativa. “Un’idea di livello internazionale – ha detto Occhiuto – che prevede la realizzazione, all’interno del complesso monumentale di San Domenico, di incubatori culturali rivolti a soggetti che vogliano avviare imprese culturali creative, a dimostrazione del fatto che con la cultura il territorio può crescere e svilupparsi”.

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