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Covid, Speranza: “Servono sacrifici e massima attenzione”

2 min di lettura
Roberto Speranza

Siamo dentro una gestione tutt’altro che semplice di una epidemia che ha ricominciato a colpire l’Occidente e l’Italia

C’è bisogno di una relazione positiva e costante tra diversi livelli istituzionali. Per vincere la sfida è necessario il massimo della sinergia istituzionale e collaborazione, come abbiamo fatto a marzo-aprile quando per la prima volta il virus ci ha colpito. Il livello oggi del quadro di circolazione del virus ci deve far tenere il massimo livello di attenzione.

Lo ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza nel suo intervento online all’Assemblea Anci 2020.

La “curva non è piegabile senza sacrifici” ha ribadito Speranza, dicendosi ben consapevole dei sacrifici che vengono chiesti alle persone “e alle realtà territoriali. Quando si chiudono attività economiche e si assumono misure, siamo consapevoli dei sacrifici, che servono per salvare la vita delle persone, ridurre il numero dei contagiati e ridurre la pressione sui servizi sanitari”.

Il ministro ha chiesto quindi di non mettere mai in contraddizione salute ed economia: “Mettere delle regole è la premessa per creare le condizioni per una ripartenza: il Paese può ricominciare a correre se è sano”.

“Serve un grande Patto per vincere” questa pandemia, ha aggiunto, e la vittoria si può ottenere “solo se le istituzioni lavorano assieme, gomito a gomito. E il giorno dopo” la vittoria “dovremo aprire una grande stagione di investimenti sulla sanità”.

“C’è una lezione che dobbiamo apprendere, ed è che serve una nuova stagione di investimenti nella sanità pubblica, quando la crisi sarà alle spalle, con vaccini e cure efficaci, avremo bisogno tutti quanti di rifocalizzare la nuova centralità delle politiche sanitarie come in ogni altro Paese del mondo. La verità è che per troppo tempo la sanità è stata considerata un luogo dove recuperare risorse e non metterle”, ha sottolineato il ministro.

“Dopo la fine dell’epidemia dovremo ancora lavorare assieme sulla necessità di aprire una nuova, grande stagione di investimenti sul Sistema sanitario nazionale – ha rimarcato – che si affianchi a una stagione di riforme, a partire proprio dalla nuova centralità del territorio. La parola che ho in testa per la riforma è: prossimità”.

“Non servono polemiche, siamo dentro una pandemia e le istituzioni devono lavorare assieme, come ci invita a fare il presidente della Repubblica”, ha ricordato Speranza. Un tema, ha aggiunto, che i sindaci conoscono bene. La “lezione più importante” che è arrivata da questa pandemia, ha detto il ministro, è proprio quella di “mettere risorse sulla sanità”. Perché solo se c’è la salute “il Paese può ripartire davvero”.

Ancora, parlando dei sindaci, Speranza ha evidenziato che “in tutta la partita degli assembramenti chi la vede davvero nel corpo vivo della quotidianità, al netto di una mediaticità dove i tg fanno vedere alcune scene, sono i sindaci. Io credo che sia fondamentale avere con loro una relazione quotidiana”.

“Il ruolo dei sindaci in questo Patto per la salute è decisivo – ha aggiunto – perché sui territori ci sono esperienze e competenze davvero fondamentali se vogliamo provare a vincere questa sfida”.

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