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Crotone, omicidio Giuseppe Parretta: Turtoro (Azione Identitaria) propone sottoscrizione popolare

2 min di lettura

L’appello a tutti i partiti e le associazioni del territorio

Comunicato stampa:

Era una sera fredda di inverno quando, Giuseppe Parretta, 19 anni, venne ucciso sotto gli occhi increduli della madre, ucciso da un balordo tutelato da questa assurda società che tende a difendere il carnefice ed a mortificare le vittime.

Da quel giorno i riflettori di tutta Italia si sono accesi sulla tragedia che ha colpito Catia Villirillo, mamma di Giuseppe e presidentessa dell’associazione “Libere Donne” di Crotone, più volte vittima (lei stessa) di attentati ignobili per la funzione sociale che porta avanti da anni e che, nonostante ripetute  richieste presentate alle istituzioni per avere maggiori garanzie di sicurezza presso la sede dell’associazione (luogo del delitto) non ha mai ricevuto risposte fino al momento in cui tutti i media e le tv nazionali hanno concentrato l’attenzione su questo tremendo fatto di cronaca.

È infatti all’accensione dei riflettori nazionali che l’amministrazione comunale di Crotone ha messo in atto la recita più ignobile che si potesse prospettare promettendo addirittura sostegno economico alla famiglia (Catia non ha un posto di lavoro fisso) ed il pagamento delle spese del funerale.

Il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, non ha perso tempo a sfilare in passerella con la “lacrima diplomatica” sia al funerale che alla fiaccolata organizzata dagli amici di Giuseppe e dichiarò anche alla stampa (era il 14 gennaio) la decisione presa “in seduta straordinaria” dalla Giunta di accollare al comune le spese, se non poi eclissarsi a telecamere spente.

“Prima il mio Giuseppe era figlio “di tutti” e ora invece è figlio di nessuno?”, sono le amare parole di una madre a cui il figlio è stato ucciso due volte: una volta dalla pistola di un delinquente e la seconda volta da chi ha voluto strumentalizzare la tragedia per avere il suo momento di gloria e per costituirsi addirittura parte civile affinché venga risarcito per ben 10 milioni di euro ma per cosa?

Si costituisse parte civile nei processi di ‘ndrangheta o si teme qualche vacillamento di poltrona?

“Grazie lo stesso sindaco, ma i tuoi soldi non li voglio più”: sono le parole di una madre che da insegnamento di dignità a questi personaggi ipocriti ed opportunisti.

Come Azione Identitaria vorremmo dare una vera mano a Catia Villirillo ed è per questo, dopo aver sentito la famiglia e col suo consenso, che lancio l’appello a tutte le associazioni ed i partiti del territorio (e non solo) di contribuire con una donazione per andare incontro in maniera concreta alle esigenze e difficoltà della famiglia di Catia Villirillo.

Modi e forme saranno stabilite insieme a chi aderirà alla sottoscrizione popolare alla quale potranno partecipare commercianti ed imprenditori.

Puntiamo sulla sensibilità e solidarietà dei crotonesi che in questo non sono mai stati secondi a nessuno.

Paola Turtoro
Portavoce regionale
AZIONE IDENTITARIA CALABRIA

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