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Crotone. Sant’Anna, un aeroporto in cerca d’autore

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nuovi voli aeroporto Crotone-LameziaTermeit

Aeroporto Crotone Sant'Anna

Tocchiamo un altro tasto dolente di questa gestione unica degli aeroporti calabresi affidata alla SACAL SpA

Comunicato Stampa

Un triangolo aeroportuale che, in pratica, doveva disegnare la rinascita della Calabria, ma, al contrario, la regione è ancora nella nebbia di una infinita lista d’attesa.

Crotone –Sant’Anna, la costante realtà di tentativi per prevalere gli uni sugli altri, disinteressandosi del settore e delle necessità dell’aerea pitagorica.

E’ la solita storia, del cane che si morde la goda, quando per rilanciarlo e farlo continuare ad essere non più una chimera ma una realtà funzionante, nel suo interno di struttura, in una formula di completa collaborazione, dove non esistono primi e ultimi della classe, ma un connubio generale che può essere la leva di forza per far riprendere totalmente le ali al Sant’Anna, oggi un gigante addormentato, sul cui sedime cresce ancora l’erbaccia del tempo.

Come settore e come sindacato del trasporto aereo, non possiamo assistere in silenzio e passivamente ad un ennesimo sgretolamento dello scalo pitagorico. Questa situazione, sembra la ripetizione tragico-comica, che già fu parte portante del lontano, ma non troppo, 1979, quando l’aeroporto perse la sua primogenitura e fu costretto a chiudere i battenti.

Non può esserci campanilismo comunale, la società che ha ereditato un bando discutibile e innaturale, deve capire che gli aeroporti calabri sono una esistenza da figura geometrica,a forma di triangolo, posizionati in aree geografiche  equidistanti e con una diversificata densità umana e una funzione sociale che si evidenza nelle necessità e nei collegamenti con il resto del territorio nazionale.

Ci pare, se sbagliamo corregeteci, di assistere ad un “duello Rusticano” tra personaggi di vertice che si estende sulle spalle dei lavoratori, ci dispiace dover assistere a questo tipo di sceneggiate, sono un danno che si consuma sul Sant’Anna, annullandone le positive e possibili funzionalità. Vorremmo sapere, cosa intende fare la società: continuare a fingere che tutto vada bene? Oppure muoversi per setacciare quello che succede censurando i metodi? O lasciar correre perché non ha alcun interesse sulla continuità dello scalo pitagorico?

Se i fatti continueranno con lo stesso andazzo, di mancata conoscenza delle competenze lavorative e contrattuali,comportamenti repressisi, procederemo legalmente perché a nessuno e concesso, per propria idea, di modificare quanto stabilisce il CCNL in materia di livelli, declaratorie e carichi di lavoro, nonché orari che non possono essere utilizzati a proprio uso e consumo fuori dalle norme.

Lo scalo di Crotone e il suo sociale, non deve diventare l’applicazione di formule da medio evo;quei momenti, che hanno provocato il crollo della struttura, sono svaniti totalmente e non sono più accettabili, oggi i tempi, mutati e mutevoli, dicono altro in materia di trasporto aereo che non può diventare la solita  palestra di ripicche e minacce.

I vertici SACAL (discutibile gestore unico) comincino a comprendere che si va avanti per collaborazione collettiva e si lavora per vivere e non si vive per lavorare e per Crotone, l’aeroporto funzionante è l’unico legame al resto del sistema, altrimenti la città di Pitagora e il suo hinterland, sono e restano tagliati fuori dal mondo civile. Chiaro a tutti il concetto?

O dovremo portarvi sui banchi dei tribunali per farvi capire che siamo nel terzo millennio, anno 2019 e non nel lontano novecento?

UGL TA Calabria

Segreteria Regionale

Gianfranco Turino

Segreteria Provinciale

           Giuseppe Di Cello

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