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D’Alessandro (Lega): “Ennesimo caso di malasanità a Pianopoli non più tollerabile”

2 min di lettura
D’Alessandro (Lega)

L’ennesimo caso di “malasanità” in Calabria non può essere ulteriormente tollerato

Comunicato Stampa

“Quanto accaduto a Pianopoli con una donna che ha dovuto attendere oltre un’ora l’arrivo dell’ambulanza prima di essere trasportata al più vicino ospedale, distante appena 11 km, rappresenta ancora una volta uno schiaffo ai cittadini di questa terra. Non ci stiamo più e – da subito – chiederemo ufficialmente l’intervento delle Istituzioni ed una presa di posizione netta della Lega in Parlamento”. Ad affermarlo è Elio D’Alessandro indicato, dal commissario Saccomanno, Referente Dipartimento Sanità Lega.

“A farne le spese secondo il racconto di Nadia Donato, a nome dell’associazione “Senza Nodi”, sarebbe stata una donna di 59 anni di Pianopoli finita in coma. Non se ne può più”, afferma D’Alessandro. “La colpa certamente non può essere addossata agli operatori del 118, così come ai tanti medici e sanitari che, nonostante l’impegno costante, non riescono neppure a rifiatare. Le responsabilità – sottolinea il referente della Lega – è da attribuire semplicemente a chi non riesce oggettivamente a gestire un campo così delicato, quanto fondamentale, che è quello della sanità. Chi ha responsabilità indichi la strada e non perda ulteriormente tempo a promuovere incontri inutili tra le parti. Parlare di tutto e nulla e non trovare soluzioni immediate è esemplificativo di una situazione non più accettabile”.

Nel caso specifico, per D’Alessandro, “la centrale operativa non può gestire un bacino grande come Lamezia e paesi limitrofi con una postazione a Lamezia, Maida, Soveria Mannelli e Falerna. Come può coprire i bisogni di una popolazione enorme su un territorio vasto, con pochi mezzi, pochi medici e poche postazioni?”.

Da qui la richiesta di un intervento politico “forte” da parte del leader Salvini atteso in Calabria nei prossimi giorni. “Occorre ribaltare le responsabilità ed indicare, nome e cognomi, di chi non è in grado di programmare, articolare, gestire e soprattutto far funzionare l’intero comparto. Nel nostro programma al primo posto c’è l’emergenza-urgenza e la riorganizzazione dell’elisoccorso. Episodi del genere non devono più accadere”.

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