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Dalle missioni in Africa ai ‘vasiddri’ di cioccolato: la solidarietà senza confini di Sergio Crocco

4 min di lettura

Dall’hinterland cosentino al Madagascar, alla Tanzania, al Centrafrica. Dai parchi inclusivi ai banchi alimentari, al supporto ai “nuovi poveri” di era Covid. Sergio Crocco è il volto della Calabria solidale.

Missionario dal 1986, con ben sedici viaggi da annoverare nel proprio bagaglio umano di esperienze, il suo curriculum è fatto di piccoli e grandi progetti animati da empatia e desiderio di condivisione. Gratuità e concretezza le parole d’ordine.

Nel 2011 ha fondato “insieme ad un gruppo di amici” La terra di Piero, con sede operativa a Cosenza. Nel continente africano l’associazione è riuscita negli anni nell’impresa di costruire pozzi, scuole e asili, inviare container con generi alimentari e medicinali, avviare progetti di turismo solidale, formare e coinvolgere nuovi volontari. Nel 2020, per la prima volta, nessuna missione umanitaria ha avuto luogo. Il Covid ha infettato anche il mondo della solidarietà. I progetti però proseguono a distanza, con l’ausilio di operatori, artigiani e fabbri del luogo.

Sul territorio locale la comunità è diventata invece punto di riferimento per tutte le fasce più deboli della popolazione, essendo in grado di offrire risposte e servizi, grazie al sostegno di chi ha imparato a credere nella bontà disinteressata degli operatori. Un lavoro quotidiano e ininterrotto, accresciuto negli ultimi mesi dalla crisi del lavoro causata dalla pandemia.

Abbiamo iniziato a distribuire pasti caldi alle famiglie cosentine più povere. Nella prima fase della pandemia siamo passati in poco tempo da 30 a 650. Abbiamo distribuito 1250 buste di spesa a settimana. Naturalmente è stato possibile grazie ai carrelli solidali e a tutto l’appoggio di chi crede in noi. Siamo partiti dai quartieri più poveri di via Popilia e Cosenza Vecchia fino ad arrivare a corso Mazzini, il salotto buono della città. Fino a qualche tempo fa sarebbe stato impensabile. La povertà è cresciuta in modo esponenziale, toccando tutti gli strati sociali.

Oggi circa 40-60 spese a settimana continuiamo a distribuirle, e portiamo ogni sera ai senzatetto un pasto caldo. Sono diventati tantissimi e continuano ad aumentare: al ponte di Calatrava, alla stazione nuova, nei pressi del cimitero”.

Ma non è tutto qui. Le energie di Sergio Crocco e di tutti i componenti de La Terra di Piero hanno saputo aver un occhio di riguardo anche per quella fetta di popolazione tendenzialmente ignorata a causa della mancanza di sensibilità e di politiche più inclusive, di certi retaggi culturali e delle barriere architettoniche che continuano a limitare accessibilità e indipendenza a molti. E’ nato così nel 2016 il “Parco Piero Romeo” in centro città (in via R. Misasi, ex Via Roma, a Cosenza) fino ad allora unico nel suo genere in tutto il Meridione, in cui bambini normodotati e diversamente abili possono finalmente giocare insieme.

“E’ motivo di civiltà. Il diritto al gioco è sancito dalle disposizioni della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. Il nostro non è un parco per disabili: è per tutti, compresi i disabili. Vedere giocare assieme i bambini è la vittoria più grande, ed è anche il modo migliore per dimostrare loro che le differenze esistono ma non sono per forza un ostacolo”.

“I bambini non giudicano, non escludono. Ci si guasta da adulti” recita così uno dei tanti monologhi scritti dallo stesso Crocco che ha fatto della sua passione per il teatro una tra le attività sostenibili per la sua associazione. E gli spettacoli da lui ideati e inscenati sono sempre sold-out!

Ma cosa “ci guasta”?

“Ci si guasta col tempo, con le condizioni, con i razzismi inculcati dai genitori. I bambini sono puri e senza colpe, ne sono prova quelli africani con cui ci rapportiamo negli orfanotrofi”.

In cantiere oggi un nuovo progetto dedicato ancora ai più piccoli, ma non solo. Si tratta del “Parco dei nonni” di prossima inaugurazione a Rende.

“E’ un’idea rivoluzionaria. Sul modello di quello già esistente a Madrid, ospiterà quelli che tecnicamente si chiamano giochi dolci, insieme ad altalene e altri giochi per bambini. Nonni e nipoti potranno così divertirsi insieme. Entro tre o quattro mesi contiamo di terminarlo”.

Il progetto, come gli altri, non è supportato da fondi pubblici. Questa volta però a sposarne la causa è un gruppo di imprenditori di San Marco Argentano, i fratelli Tripicchio, che oggi 12 febbraio lanciano sul mercato i “Vasiddri”, cioccolatini ripieni di fichi che al proprio interno contengono frasi divertenti scritte da Crocco, detti, motti e proverbi: la risposta cosentina ai più noti “Baci”, in vendita alla vigilia di San Valentino in tutta la provincia.

“Al contempo stiamo lavorando ad un parco inclusivo in Senegal che verrà intitolato a Daniele Caristia, giovane ultrà rossoblu morto lo scorso anno di tumore”.

A chi si chiede come faccia Sergio Crocco a fare così tanto e con così tanta dedizione, lui chiarisce: “nella vita faccio il giardiniere, il mio lavoro è al primo posto perché mi consente di mantenere la mia famiglia. Ma riesco a organizzarmi. Sono convinto che chiunque abbia passione trova il tempo per far tutto. Quando vai in Africa e vedi con i tuoi occhi tante situazioni, ti scatta dentro qualcosa. E oggi ho un mal d’Africa fortissimo. Lì negli orfanotrofi i bambini mangiano tre volte a settimana, se riesci a creare una serra come abbiamo fatto di recente in Tanzania, puoi assicurare loro cibo tutti i giorni, ed è una soddisfazione pazzesca. Noi patiamo l’appetito, loro patiscono la fame, sono due concetti completamente diversi. E’ terribile vedere certe cose nel 2021, è terribile che ci sia qualcuno che risucchia le risorse di quei territori, privandoli di ogni altra possibilità”.

Maria Francesca Gentile

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