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D’Ippolito (M5S) chiede incontro a Nicola Irto per rilancio ospedali Lamezia e Soveria

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giuseppe d'ippolito-LameziaTermeit

Giuseppe d'Ippolito

Il deputato 5 stelle Giuseppe d’Ippolito chiede un incontro con Nicola Irto presidente del consiglio regionale

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Giuseppe d’Ippolito

Comunicato stampa:

“Mi auguro che il presidente del consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, voglia, con me e con i comitati civici in trincea, al più presto discutere del rilancio degli ospedali di Lamezia Terme e Soveria Mannelli, nel quadro delle iniziative in corso sulla forzata integrazione tra il Pugliese-Ciaccio e il Mater Domini di Catanzaro”.

Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Giuseppe d’Ippolito, che con urgenza ha chiesto formalmente a Irto uno specifico incontro, “dati i disservizi sanitari che i cittadini del territorio lametino e reventino sono costretti a subire da troppo tempo”. “Si tratta – precisa il parlamentare 5stelle, che proprio ieri ha chiesto un analogo incontro al governatore Mario Oliverio – di ritornare da subito al primato della politica, che ha il dovere di intervenire alla svelta sulle gravi difficoltà di servizi e reparti ospedalieri, senza, come purtroppo ha fatto finora, nascondersi dietro il commissariamento della sanità regionale”.

“Ricordo – prosegue il parlamentare 5stelle – che sulla riorganizzazione sanitaria della Calabria il Consiglio regionale si è riunito nel lontano marzo del 2016 e che in seguito, stando agli atti, i consiglieri di centrosinistra e centrodestra hanno ridotto l’azione politica alla richiesta congiunta della nomina del governatore Oliverio quale commissario per l’attuazione del Piano di rientro, così perdendo anni e l’occasione per affrontare questioni concrete, già evidenziate dal Movimento 5stelle, come la stesura di un nuovo Piano di rientro, con la cui approvazione cesserebbe per legge il regime commissariale”.

“Il Movimento 5stelle – conclude D’Ippolito – non ha propri rappresentanti in consiglio regionale, ma con i suoi 18 parlamentari proseguirà la lunga lotta per tutelare il diritto alla salute dei calabresi, penalizzati da una ripartizione del Fondo sanitario che non considera affatto il fabbisogno di cure registrato in Calabria”.

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