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Elezioni regionali. Oliverio presiede la Leopolda calabrese e propone di votare il 26 gennaio

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LAMEZIA. “In questi giorni, tra domani e dopodomani, chiederò un incontro ai presidenti di Corte d’Appello e mi determinerò. Presumo che proporrò la data del 26 gennaio perché ritengo che sia necessario dare il giusto tempo”.

Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio parlando con i giornalisti a margine de “La Tua idea per la Calabria” ovvero quella che può definirsi la Leopolda calabrese, promossa dalla coalizione di centrosinistra che sostiene la candidatura di Oliverio. “Non sono per utilizzare il mio vantaggio – ha aggiunto Oliverio – come se si trattasse di giocare una partita a scacchi. Qui stiamo parlando della Calabria e dal primo momento ho detto che non avrei fatto e non farò questa scelta sulla base di accorgimenti tattici ma sulla base di una valutazione che deve consentire a tutti di preparare bene la competizione elettorale. Non appartiene alla mia cultura il gioco tattico sulla pelle di un territorio”. Oliverio ha partecipato alla convention “La tua idea per la Calabria”, che ha visto riuniti molti esponenti del centrosinistra calabrese con la coordinazione di Luigi Incarnato. L’iniziativa si è tenuta nella sede della ‘Dinamica packaging’, un’affermata azienda che ha sede nell’area industriale di Lamezia. Realtà produttiva scelta ad hoc perché leader nel settore ormai da diversi decenni. All’interno dell’azienda sono stati tenuti dei tavoli tematici che hanno visto confrontarsi gli assessori e i dirigenti regionali con decine di esponenti della società civile. Dai tavoli tematici sono emerse le proposte che saranno i punti cardine del programma elettorale di Oliverio che si ricandida alla guida della Regione. Sull’iniziativa Oliverio così si è espresso. “Il centrosinistra calabrese è quello che oggi è qui. Sono presenti tutte le forze riformiste, laiche, liberali, socialiste, democratiche e progressiste. Insieme a loro tante espressioni civiche, competenze, professionalità e una folta rappresentanza della imprenditoria produttiva. La location scelta per questo incontro è essa stessa il simbolo della Calabria del riscatto, del cambiamento e della innovazione. Al centro della nostra attenzione è stata data esclusiva centralità alla Calabria: il nostro impegno oggi è rivolto a proiettare lo sforzo di governo di questi ultimi cinque anni verso il compimento di un ciclo che, nella prossima legislatura, dovrà essere utile alla fuoriuscita da una crisi storica e consentire alle giovani generazioni di poter investire per il loro futuro sulla Calabria. Confesso di essere anche un pó emozionato per la partecipazione e la numerosa presenza di iscritti, dirigenti sindaci ed amministratori del mio partito, del PD. Dispiace che il commissario nominato da Roma non sia anch’egli presente.

Senza confronto e senza dialogo si fanno solo sfaceli. Non c’è una azione trasparente. Si lascia prevalere il non detto. Pur se non mi rendo conto del perché di un diniego alla richiesta della mia candidatura avanzata da oltre 250 sindaci, dalla maggioranza dei circoli territoriali del PD e dalla coalizione di centrosinistra, rimango ancora in attesa di conoscere quale è una eventuale proposta di candidato presidente che intendono avanzare il commissario regionale e la segreteria nazionale del mio partito. Siamo in presenza di un gravissimo ritardo. Ormai il tempo è stretto, manca poco tempo alla presentazione delle liste. Se il commissario intende avanzare una candidatura meno divisiva, una candidatura che abbia più forza per aggregare una coalizione ancora più larga e plurale tiri fuori il nome. Si decida in Calabria e secondo le regole democratiche. Oggi vedo che oltre all’assenza di una proposta di candidato, il PD si ritrova in un preoccupante isolamento. Il centrosinistra che sostiene la mia candidatura, con la convenzione programmatica di oggi assume la responsabilità di parlare dei problemi della Calabria e definire un programma partecipato su cui realizzare un un impegno di governo, dà un ulteriore contributo alla messa in campo di uno schieramento elettorale capace di competere per vincere e poi governare bene”.

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