LameziaTerme.it

Il giornale della tua città



Ferragosto letterario

2 min di lettura
mare libro

Facebook e WhatsApp saranno prestissimo in delirio tra post e messaggi replicanti: alcuni sono persino riciclati dall’anno precedente, perché evidentemente la scadenza del prodotto è senza limite

Ce ne stà di ogni, si direbbe in milanese: da quelli più desacralizzanti («Oggi, 15 agosto, si festeggia l’assunzione di Maria: la dimostrazione che, in tempo di crisi, trovano lavoro solo i raccomandati», «Ferragosto: oggi la Madonna è assunta in Cielo.
La celebrano milioni di italiani che non vengono assunti nemmeno in terra»), a quelli più edonistici da pausa dieta («50 sfumature di griglia», «Ferragosto è un apostrofo rosa fra le parole “ti” e “aspetto col digestivo in mano»), glissando, poi, sui post da figurine Panini, che a partire dall’ora 00.00, iniziano a lievitare come la farina.

Da parte mia, invece, un piccolo pensiero letterario, come contraltare di una tendenza ormai generalizzata:

«Eccoci nella pineta, al crocicchio dove sono i limonari, con i gitanti stesi all’ombra dei pini, le radio accese, i cartocci e le bottiglie di Ferragosto».

(Alberto Moravia)

Perché, qualcuno può chiedermi, con una citazione letteraria?

Perché la letteratura ancora salva.

Da chi o da cosa?

Semplice, in tempo di crisi politica, dove le parti si disinteressano al bene comune, per nostra Casa Italia, la risposta più convincente, piuttosto che argomentare al riguardo, è un punto saldo di Pierpaolo Pasolini:

«Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto. Erano l’immagine della frenesia più insolente. Ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di «raptus»: era difficile non considerarli colpevolmente incoscienti».

Il nostro intellettuale non parlava certamente delle liete brigate di noi poveri mortali, quanto di chi se la spassa (ed aggiungo ancora) sulla pelle di noi poveracci post-verghiani.

Intelligenti pauca….

Prof. Francesco Polopoli

Click to Hide Advanced Floating Content