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Fondazione Terina, Masi: “Stiamo risanando un debito enorme”

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LAMEZIA. Conferenza stampa di fine anno per l’avvocato lametino Gennarino Masi, attuale presidente della Fondazione Mediterranea Terina ente in house alla Regione Calabria.

 

Masi alla guida dell’ente dal marzo scorso ha affermato: “In primis abbiamo cercato di aggredire l’enorme debito che abbiamo trovato. Poi abbiamo cercato di lavorare per il rilancio della Fondazione attivando dei laboratori di ricerca che costituiscono la vera mission di Terina”. Masi ha ribadito che continua la proficua collaborazione con l’Unical. Nell’ottobre scorso, infatti, la Fondazione e l’Università della Calabria hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per innalzare il livello della qualità dei controlli nell’ambito delle produzioni agroalimentari”. Il presidente ha anche annunciato un altro percorso collaborativo con l’associazione Sud Italia Onlus. Finalità di questa ulteriore sinergia è l’attivazione del laboratorio di genetica, al fine di verificare gli effetti degli alimenti sulla salute. In via di attivazione anche un laboratorio di patologia con l’Università di Reggio Calabria.

Siamo riusciti ad ottenere il Durc risanando una parte del debito, riguardante nello specifico i contributi Inps e Inail non pagati – ha evidenziato Masi – L’esposizione debitoria originaria ammontava a 2,4 milioni di euro. C’è inoltre da dire – ha tenuto a puntualizzare Masi – che quest’anno sono stati pagati regolarmente tutti gli stipendi dei 40 dipendenti dell’ente”. Per il futuro l’avvocato auspica di avere più risorse e anche più personale (biologi e ricercatori in particolare) per determinati settori che andrebbero decisamente potenziati. Pensare al domani non è facile con un debito ancora non definitivamente risanato. Certamente, questi ultimi mesi, per la Fondazione Terina sono stati più tranquilli rispetto ai periodi di grave incertezza degli anni scorsi quando i dipendenti protestavano continuamente per il mancato pagamento degli stipendi. Masi ha anche accennato alla legge regionale che dovrebbe riassorbire parte del personale di Terina, una ventina di unità in tutto. Della normativa si parla e discute da anni ma, di fatto, non è mai stata applicata. Redazione

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