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Furgiuele: fusione camere commercio scelta dannosa per l’economia dei territori

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Accorpare non equivale sempre a migliorare

Comunicato Stampa

Probabilmente, nel caso della cosiddetta “riforma” delle camere di commercio, non si giungerebbe nemmeno all’obiettivo minimo della razionalizzazione.
Ma tant’è, il governo nazionale ha inserito nel ‘Decreto agosto’ un impianto normativo pasticciato e incoerente che, lungi dall’accelerare la previsione della legge Madia in materia di Camera di Commercio, rischia solo di creare gravi danni agli enti interessati e all’economia.
Ecco perché auspico che l’esecutivo recepisca le proposte alternative, fra cui quella che presenterà la Lega, che vanno nella direzione della valorizzazione delle soggettività camerali.
Con riferimento alle specificità provinciali, che sono un valore, un’eventuale (con)fusione delle camere di Vibo Valentia, Crotone e Catanzaro arrecherebbe danni enormi al tessuto commerciale e produttivo, peraltro già frenato dalla pandemia, che sarebbe costretto a confrontarsi con lunghi periodi di commissariamento, quando invece i nostri territori hanno bisogno di dirigenze efficienti e capaci di interpretarne bisogni e capacità di rilancio.
A settembre, inoltre, la crisi economica diventerà ancora più pressante: le Camere di Commercio saranno in prima linea per sostenere le imprese nella digitalizzazione, nella semplificazione, nella promozione delle filiere e per la tutela del made in Italy. Non potranno essere bloccate nella loro azione dalle procedure amministrative, organizzative, e funzionali per gli accorpamenti, né tanto meno essere mutilate della loro rappresentanza politica da commissari in attesa che le vicende della giustizia amministrativa si definiscano.
Accorpare enti dal ruolo strategico, specie in questo momento storico, significa umiliare le peculiarità dei territori, che non sono dal punto di vista economico produttivo tutti uguali, e che per questo meritano camere di commercio che sappiano rappresentarli, non organismi confusionari.
L’autonomia delle camere di commercio è un valore che va preservato.
Ecco perché la proposta legislativa in materia che sottoporremo all’attenzione del parlamento è principalmente volta al superamento dell’obbligo di fusione.
Su questo continueremo a batterci, in considerazione anche del fatto che non è il momento di bloccare l’operatività di queste fondamentali istituzioni.

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