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Giannuzzi: inquinamento marino, si risolva il problema una volta per tutte!

2 min di lettura

«Il mare è una fonte economica troppo importante per la nostra terra. Venga risolto il problema una volta per tutte!»

Comunicato Stampa

Si sta consumando l’ennesimo weekend buio per i bagnanti calabresi, a causa di quell’inquinamento marino che rappresenta ormai un problema atavico della costa tirrenica: ogni estate riaffiora e nessuno fino ad oggi è riuscito a risolverlo, o forse non si è mai impegnato realmente per evitare che il nostro mare “cambiasse colore”.

Puntualmente, non appena giunge il periodo estivo e arrivano i turisti, il problema torna a ripresentarsi e a porsi al centro dell’attenzione. E durante i restanti mesi dell’anno?

Il problema non è di questo periodo ma lo si vive quotidianamente, 365 giorni su 365. Eppure forse nessuno lo nota se non è estate, nonostante i vari divieti di balneazione insistano nei medesimi punti da tempo ormai immemore.

Come si può investire sul turismo se la prima fonte attrattiva, quindi il mare, non viene tutelato e salvaguardato? Ci potremmo, poi, chiedere se i fondi stanziati per la depurazione siano mai stati spesi o giacciano in qualche cassetto o su qualche scrivania della nostra burocrazia! Tante sono le domande che operatori, cittadini e turisti si pongono, non da oggi, ma ormai da tempo.

È mai possibile che con le svariate tecnologie di cui siamo forniti, oggi non si riesca a monitorare la situazione costiera? Un mare inquinato non è un bel biglietto da visita per il turismo, né lascia un buon ricordo della nostra Calabria a chi viene a farvi visita.

Ma è importante che il problema non sia discusso e affrontato soltanto durante la stagione estiva: va risolto con tavoli costanti durante tutto l’anno, per evitare l’emergenza inquinamento, se veramente si vuole risolvere il problema.

Si legge, poi, a volte che il cambio di colore delle acque potrebbe essere causato da fenomeni di eutrofizzazione, ma anche questo è un problema che non va sottovalutato, in quanto quest’ultima costituisce un serio problema ecologico, poiché determina un deterioramento della qualità̀ delle acque e rappresenta uno dei maggiori impedimenti al raggiungimento degli obiettivi di qualità̀ stabiliti dalla Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE) a livello europeo.

Tutti i corpi idrici sono soggetti a un naturale e lento processo di eutrofizzazione, che negli ultimi decenni ha subito una progressione molto veloce a causa della presenza dell’uomo e delle sue attività̀ (la cosiddetta eutrofizzazione culturale). Il processo di eutrofizzazione culturale consiste in un continuo aumento dell’apporto di sostanze nutritive, principalmente azoto e fosforo (il carico organico), fino a superare la capacità ricettiva del corpo idrico (ovvero la capacità di un lago, fiume o mare di autoepurarsi), innescando cambiamenti strutturali nelle acque.

È giunto il momento di lasciare da parte i proclami ed occuparci del problema, iniziando ad un monitoraggio costante ed continuo, utilizzando le tecnologie oggi a disposizione e operando sui deficit degli impianti de depurazione: il mare è un bene di tutti, è una fonte economica importante per le nostre attività, non possiamo più rimandare a domani!

Dott.ssa Innocenza Giannuzzi
Presidentessa Confartigianato Turismo Catanzaro

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