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Giornata Mondiale dell’Ambiente. L’ONU dichiara guerra alla plastica negli Oceani

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Giornata Mondiale dell'Ambiente. L'ONU dichiara guerra alla plastica negli Oceani

Giornata Mondiale dell'Ambiente. L'ONU dichiara guerra alla plastica negli Oceani

Dante Natali (Club UNESCO CZ): disincentivare l’uso di plastica usa e getta e incrementare la produzione di Seta 100% calabrese per limitare l’uso di tessuti acrilici

CATANZARO. La plastica è uno dei maggiori agenti inquinanti del pianeta, è ora di prenderne consapevolezza. Proprio per questa ragione, seguendo l’iniziativa proposta dall’India, la direttrice generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, intende dedicare questo 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente al tema “Sconfiggere l’inquinamento da plastica”. SI tratta, a ben vedere, si una vera a propria sfida non solo a livello ambientale, ma anche sui piani sociale ed economico.

Il club per l’UNESCO di Catanzaro non è rimasto con le mani in mano innanzi a tale iniziativa, tant’è che l’intenzione espressa dal rappresentante Daniele Natali è quella di portare avanti una campagna di sensibilizzazione della popolazione sull’argomento.

Alla luce di quanto esposto dai dati diffusi dal The Guardian, sul nostro pianeta vengono prodotte un milione di bottiglie d’acqua al minuto, con un aumento previsto pari al 20% per il 2021. Tuttavia l’allarme lanciato dall’UNESCO e ripreso dal club catanza

Giornata Mondiale dell'Ambiente
Giornata Mondiale dell’Ambiente

rese non risiede tanto in questo aumento della produzione, quanto nel fatto che il 50% delle bottigliette prodotte venga poi abbandonato nell’ambiente generando una grave crisi ecologica, poiché per degradarsi la plastica ha bisogno di un arco temporale che va dai 500 ai 1000 anni.

“Dalla preistoria lungo tutta la Storia dell’Uomo, molte civiltà basarono la loro quotidianità ed i loro commerci proprio sul riutilizzo dei contenitori per il trasporto di liquidi, fino all’avvento delle bottiglie in plastica usa e getta”, spiega Natali in una nota diffusa a mezzo stampa, “Il più grande numero di bottiglie di plastica viene messo in commercio da grandi industrie come la Coca-Cola ed uno dei Paesi che maggiormente consuma acqua in bottiglia è la Cina”.

La politica del riciclo ha fatto molti passi in avanti negli ultimi decenni, è un dato che riconosce anche l’UNESCO, tuttavia l’inquinamento dovuto al rilascio nell’ambiente di bottigliette di plastica è ancora a livelli molto alti, soprattutto nelle acque.

Sul punto, Daniele Natali spiega che “l’inquinamento dovuto alla plastica nelle acque è un problema molto serio, sono state trovate microplastiche in alcuni sali marini da cucina e l’Università di Gand in Belgio ha calcolato che chi consuma assiduamente frutti di mare (come nella dieta belga), ingerisce ogni anno 11.000 pezzi di microplastiche ogni anno. Durante l’Assemblea del Comitato nazionale per l’Educazione alla Sostenibilità – Agenda 2030 (16 maggio, Sala del Primaticcio, Roma) a cui era presente anche la nostra Presidente Arch. Teresa Gualtieri, si è parlato del mare che avrà un numero di bottiglie di plastica maggiore di quello dei pesci e si è ribadito lo slogan UN declares war on Ocean plastic / L’ONU dichiara guerra alla plastica negli Oceani”.

A questo punto risulta quanto mai necessario limitare l’uso di plastica usa e getta prima che finisca nell’ambiente. È qui che si inserisce la sensibilizzazione dei cittadini, in quanto il problema non può essere preso in carico solo a livello istituzionale, ma deve entrare nelle prassi quotidiane di ciascuno di noi.

“Utilizzare sacchetti di stoffa propri senza dover comprare buste di plastica, limitare l’acquisto di bottiglie d’acqua in plastica, cercando di riutilizzarle il più possibile, preferire il caffè’ in moka alle capsule monouso, riscoprire il vuoto a rendere, comprare prodotti sfusi e quando non possibile, preferire gli imballaggi di carta a quelli in plastica, aumentare di frequenza il consumo di pasta artigianale autoprodotta (la Calabria da questo punto di vista ha una tradizione florida), preferire i pannolini di tessuto a quelli in plastica e gli assorbenti interni senza applicatore plastico usa e getta. In molti paesi stranieri, il ‘Riutilizzo creativo’ e la creatività in materia ecologica sono un fatto consolidato: autoproduzione di assorbenti esterni in tessuto e la costruzione di case utilizzando bottigliette di plastica e sabbia, ne sono un esempio”.

Proprio in virtù di tali propositi, Natali spiega che il club per l’UNESCO di Catanzaro intende incentivare la produzione di Seta 100% calabrese, che potrebbe limitare l’utilizzo di tessuti acrilici. “Ricordiamo inoltre che fare scorta di acqua nelle fontane pubbliche della nostra regione, significa disperdere meno Pet (Polietilene tereftalato) nell’ambiente, usufruendo di un bene gratuito e scoprendo le bellezze del nostro entroterra”.

Redazione

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