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I nostri volti, la nostra voce. Iniziativa di Donne per le donne nel piazzale della Cittadella regionale

2 min di lettura

Donne per le Donne promuove l’iniziativa “I nostri volti la nostra voce”, organizzata per il 14 luglio 2020 davanti alla Cittadella regionale.

Esserci per dare un contributo importante alla lotta contro il cancro, questo ha scelto di fare il gruppo “Donne per le donne”, insieme ormai da diversi mesi e in stretto contatto per tutto il periodo lockdown, attraverso i social e la messaggistica. Un gruppo composto da oltre 400 donne italiane, con diverse esperienze professionali e di vita (medici, insegnati, avvocate, giornaliste, talvolta anche pazienti oncologiche, unite da anni intorno alla realtà sanitaria di Germaneto). Donne per le donne sceglie di esprimersi con coraggio creando un evento coerente con le misure anti-assembramento e si esprime con una frase che rivendica la necessità di essere ascoltate per il diritto alla salute nella nostra regione.

Il 14 luglio, davanti alla Cittadella regionale le donne per le donne chiederanno che sia finalmente deliberata l’istituzione delle breast unit in Calabria. Una “vela” stazionerà davanti al palazzo della Regione Calabria come segno di una battaglia civile a favore di ogni donna, le foto sui manifesti sono solo le prime 100 delle oltre 300, giunte al coordinamento. Tale esigenza espressa in forma di desiderio in poco tempo ha raccolto tante adesioni e ha deciso di essere per le donne malate un punto di forza per il diritto alla cura in Calabria. Un modo per dire ancora una volta basta ai viaggi della speranza, per dire alle donne che attraversano il difficile percorso della malattia, non siete sole. Nato dalla volontà di molte donne di raccontare la propria esperienza sanitaria, tale narrazione ha rivelato la realtà di una buona sanità calabrese che, in forma non organizzata, lotta tutto per tenersi al passo con le realtà più blasonate delle altre regioni italiane, senza riconoscimento e sostegno né politico, né aziendale. Paradigma di tale stato è il mancato riconoscimento delle unità di senologia, già esistenti e attive in Calabria. La Regione aveva il dovere di definirle con chiarezza dal gennaio 2016, in modo da creare flussi virtuosi di buone cure. La legge nazionale del 2014, ancora non attuativa in Calabria, impegna la politica ad assumersi la responsabilità di individuare a fare funzionare pochi centri nei quali devono essere convogliati tanti casi, in modo da dare forza ed esperienza alle cure. Il 14 luglio sarà una data importante per aprire un dialogo con la nuova amministrazione regionale, con il dipartimento della Salute e soprattutto con la presidente Jole Santelli. È destinato prima di tutto a lei un messaggio di grande rilievo che ha aspetti sociali, umani e politici

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