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Sul quotidiano Il Messaggero una Lamezia Terme che esiste e resiste

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Non sembra ancora spegnersi l’onda lunga del Lamezia Film Fest 2018, il grande evento di cinema che ha animato la città calabrese per cinque giorni, dal 13 al 17 novembre, tra proiezioni di circa settanta film (tra lunghi, corti e doc) e incontri con artisti amatissimi e di enorme spessore (da Enrico Vanzina a Daniele Ciprì, da Peter Greenaway ad Ascanio Celestini…), staccando nelle sue giornate più di duemila biglietti.

In particolare, uno degli ospiti dell’ LFF5 si è dimostrato piacevolmente colpito dalla kermesse e dall’accoglienza ricevuta: parliamo di Enrico Vanzina, autore -insieme allo scomparso fratello Carlo- di tantissimi film che hanno saputo descrivere l’Italia degli anni ’80 e ’90 usando la farsa e la risata, scrittore ma soprattutto “gentiluomo d’altri tempi”, come ha avuto modo di descriverlo il direttore artistico del Festival, GianLorenzo Franzì, nell’incontro di apertura al Chiostro, in una sala piena.

Enrico ha una penna raffinata e tagliente, sempre colma di sottotesti ma limpida e pulita. E tra le su numerose attività, ha una seguitissima rubrica domenicale sul quotidiano Il Messaggero, “Che Ci Faccio io Qui”: e nelle righe di oggi, si legge testualmente: “In questa ultima settimana, la vita mi ha messo di fronte a tante cose nuove, mai vissute prima. Lamezia Terme, per esempio, in Calabria, che mi ha accolto con semplice gentilezza. Un gruppo di appassionati cinefili ha voluto rendere omaggio alla memoria di mio fratello Carlo, organizzando una mostra fotografica, una retrospettiva dei suoi film e un incontro con il pubblico. Un incontro commovente. Non solo perché si parlava della metà di me che è scomparsa, ma soprattutto per la presenza di persone perbene, giovani e anziani, abitanti di una città dimenticata da eventi e media. Si parla di Lamezia solo quando accadono fatti di delinquenza organizzata.

Ma Lamezia non è solo malaffare, è una città operosa, con tanta voglia di appartenere all’ Italia migliore, quella che riflette, che ricorda, che coltiva l’arte. Sono stato veramente felice di andare a Lamezia Terme. Portando un messaggio di solidarietà civile a chi si sente oscurato. Ho provato le stesse sensazioni a Piacenza, città farnese meravigliosa, piantata con fierezza e gusto su un lato del fiume Po. Come diceva Vincent Van Gogh, certi piccoli stati d’animo sono i grandi capitali della nostra vita, e io la penso come lui. Tutte queste cose che il tempo mi ha regalato diventeranno ricordi, quindi emozioni eterne.

Non possono che riempire d’orgoglio le parole di uno degli sceneggiatori più importanti e influenti d’Italia; ma devono anche far pensare. Per vedere oltre i muri che oggi ci costruiscono addosso.

V.A.

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